MOSCA – «Un giorno storico»: così l’ex campione mondiale di scacchi Garry Kasparov, uno dei leader dell’opposizione di piazza a Putin, ha commentato la propria assoluzione ieri a Mosca dall’accusa di aver partecipato ad una manifestazione non autorizzata davanti al tribunale che ha condannato tre giovani musiciste della punk band anti Putin ‘Pussy Riot’.
«Per la prima volta nelle nostre corti, la testimonianza di un poliziotto non è stata accettata solo perchè vestiva l’uniforme», ha osservato Kasparov. Quest’ultimo era stato preso senza motivo dalla polizia mentre parlava con i giornalisti durante l’ultima udienza del processo alle Pussy Riot. Era stato accusato di aver anche morso un agente. Kasparov aveva esibito un video dell’episodio, da cui emergeva che non aveva fatto nulla di illegittimo.