Libia: Casini, avevamo avvertito tutti di non andare

ROMA – “Tutti gli italiani erano stati preavvertiti, chiusa l’ambasciata a Tripoli e spiegato ai connazionali che il rischio che si sarebbero assunti andando in Libia sarebbe stato sulle loro spalle perché lo Stato non poteva garantire nessuna tutela”.

Lo ha detto Pier Ferdinando Casini, senatore di Area Popolare e presidente della Commissione Affari Esteri di Palazzo Madama, intervenendo ad Agorà (Rai3). “Il problema libico tutti lo conoscono – ha aggiunto – non c’è una statualità, ci sono tribù ed entità regionali, uno pseudo stato a Tobruk che controlla un quarto del territorio nazionale, ed è chiaro che in questa situazione nessuno può essere tutelato”. “Gli italiani coinvolti sono dei lavoratori e una cosa va detta: azioni di recupero di connazionali in condizioni analoghe a questa sono avvenute anche recentemente. L’importante – ha concluso Casini – è consentire alla Farnesina di lavorare nel massimo riserbo perché in questi casi le pubblicità danneggiano chi è coinvolto. Confidiamo in un’azione di salvezza per questi lavoratori”.

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