Rifiuti. De Magistris: governo aiuta cricche inceneritori

ROMA  – «Uno Sblocca Italia serio, per far ripartire il paese dovrebbe prevedere risorse per i depuratori, che tutelino la qualità del mare e il turismo. Invece si preparano 12 nuovi inceneritori quando quelli del Nord non hanno abbastanza rifiuti da bruciare.

È un’ulteriore concessione del governo ai costruttori e al fronte di chi opera in certi settori energetici». Lo afferma il sindaco di Napoli Luigi de Magistris in un’intervista al Fatto Quotidiano in cui esclude l’eventualità che un inceneritore sorga a Napoli. «L’inchiesta Poseidone a Catanzaro, che fu l’inizio della mia fine da pm, scaturì dalle segnalazioni di bagnanti delusi per le ferie rovinate dal mare sporco. Esposti che sollecitarono la mia curiosità investigativa su come venivano impiegati i fondi per i depuratori», racconta de Magistris. «Era il 2004, 2005. Mi agganciai a un lavoro interessante della Corte dei conti. Dalle nostre indagini uscì la fotografia ancora attualissima di un sistema di malaffare e di intrecci tra politica, imprenditoria e criminalità organizzata. I depuratori muovono grossi interessi. Non farli funzionare conviene al sistema politico-criminale che si nutre dell’accaparramento dei fondi europei». 

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