Lite a causa di facebook finisce in tragedia. Carabiniere spara ai figli e si toglie la vita

ROMA – Tragedia familiare a Subiaco, un comune alle porte di Roma. Domenico Cappelli, maresciallo dei carabinieri di 40 anni ha prima ucciso la figlia di 13 anni e poi ferito gravemente la figlia più grande, di 15, e infine si è tolto la vita puntando contro di sè la stessa arma, una calibro nove, con la quale aveva sparato alle ragazzine.

Il dramma si è consumato attorno alle 18.30 di ieri nell’abitazione del militare. La  lite è sfociata con una delle figlie a causa presumibilmente dell’uso del social network più frequentato dagli addolescenti: Facebook. Il maresciallo ha anche un altro figlio, presente in casa al momento della tragedia, il quale è rimasto illeso.
La moglie, invece, un’insegnante che lavora presso un istituto di Tivoli,  non era in casa. La ragazzina ferita si trova ora all’ospedale di Subiaco con due colpi d’arma da fuoco che l’hanno raggiunta al torace e ad una gamba. La sorella, invece, è morta sul colpo dopo essere stata ferita alla testa. Anche il maresciallo, 40 anni, è morto all’istante dopo essersi sparato, sempre con la pistola d’ordinanza, alla testa. Secondo una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri del nucleo investigativo di Frascati tra l’uomo e una delle ragazzine ieri sarebbe nata un’animata discussione al telefono, probabilmente proprio a causa del popolare social network molto amato dagli adolescenti. Lite che poi sarebbe proseguita nel pomeriggio trasformandosi in tragedia.

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