Magistrato che indaga sul caso Ruby: già iniziata l’opera di demolizione del Pdl

MILANO – I pretoriani di Berlusconi, con Giorgio Straquadanio in testa, hanno già cominciato l’opera di demolizione personale del magistrato che sta conducendo le indagini sul caso Ruby, la ragazza marocchina amica del premier. In un articolo su ilpredellino.it, si parla di Pietro Forno con la solita tecnica sovietica utilizzata dai pretoriani di Arcore: gettare discredito sul magistrato. Dal 1989, scrivono, conduce inchieste sui reati sessuali ed avrebbe collezionato numerosi errori giudiziari.

La fonte sarebbe un articolo di uno degli house-organ della famiglia Berlusconi, cioè il settimanale “Panorama”. Vengono poi elencate alcune vicende che avrebbero visto al centro Pietro Forno. Conclusione del manifestino berlusconiano: “Visti i fatti, è legittimo chiedersi se in qualunque altro Paese al mondo un pubblico ministero che si comporta in questo modo possa ancora far parte dell’ordine giudiziario, ancora occuparsi degli stessi reati che evidentemente affronta con pregiudizio e senza equilibrio e ancora rimanere nella stessa procura in cui ha più volte e gravemente sbagliato? In Italia tutto questo è possibile. E qualcuno la chiama indipendenza della magistratura”. Forse, al predellino.it farebbero meglio a porsi la seguente domanda: “Può un presidente del consiglio telefonare in una questura e chiedere la immediata liberazione di una minorenne asserendo il falso, cioè che è parente del presidente egiziano Mubarak?”. Per l’ottimo Straquadanio tutto ciò rientra fra i doveri del Capo di un Governo?

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