MILANO – “Le procedure di identificazione, fotosegnalamento e affidamento sono state correttamente eseguite e completate. Quindi non sono previsti ulteriori accertamenti e approfondimenti di indagine su quel punto”. Lo ha dichiarato il procuratore della Repubblica, Edmondo Bruti Liberati, interpellato sul rilascio di Ruby, la 18enne al centro di un’inchiesta su alcune feste ad Arcore.
Dopo che la Procura di Milano ha accertato che le procedure di identificazione e di affido di Ruby quella notte in Questura vennero effettuate correttamente, rimane da sciogliere il nodo delle presunte pressioni, relative alle due telefonate giunte da Palazzo Chigi: una in cui il capo scorta del premier e poi lo steso premier parlano con il capo di gabinetto Pietro Ostuni e la seconda fatta sempre dal capo scorta del presidente del Consiglio allo stesso Ostuni. Nella prima telefonata Ruby veniva indicata come nipote del presidente egiziano Mubarak e si invitava gli agenti a non affidarla a una comunità di accoglienza, ma alla consigliera regionale Nicole Minetti, che si era offerta di prenderla in affido. Ora, il ministro degli interni Maroni ha annunciato querela contro quei giornali, come “Repubblica” che, secondo lui, “ha gettato fango sulla Questura di Milano, a tutela della credibilità e del buon nome della polizia”