Pisa. Bambine ridotte in schiave nei campi rom

PISA – La squadra mobile di Pisa ha eseguito stamani tre nuove ordinanze di custodia cautelare in carcere a carico di altrettanti rom del campo nomadi di Coltano (Pisa) con l’accusa di riduzione in schiavitù di tre kosovare minorenni.

Si tratta dello sviluppo dell’attività di indagine, coordinata dalla Dda di Firenze, che alla fine di ottobre era sfociata in un blitz per liberare una sposa-bambina quindicenne ‘compratà dai rom e, secondo l’accusa, ridotta a essere una schiava dagli uomini e le donne della famiglia del giovane sposo. In manette è finito il capoclan, il nonno del quindicenne (anche lui arrestato a ottobre con l’accusa di violenza sessuale e riduzione in schiavitù) e degli zii (entrambi già detenuti per gli stessi fatti) che secondo gli inquirenti avevano intenzione di riservare lo stesso trattamento alla sorella della quindicenne kosovara e a un’altra ragazzina. La prima però non è mai giunta in Italia, nonostante le pressioni sulla sua famiglia del clan dei nomadi anche dopo gli arresti della fine di ottobre. L’altra giovanissima kosovara stava invece per essere data in moglie a un coetaneo rom, ma il blitz della polizia, avvenuto a ottobre, l’ha salvata e ora si trova in una struttura protetta. Gli accertamenti degli inquirenti hanno permesso di ricostruire l’attività criminosa del gruppo di nomadi e i magistrati fiorentini hanno ordinato altre custodie cautelari per i fatti che riguardano anche le altre due ragazze minorenni.

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