Finalmente ci siamo: dopo la pausa estiva continua il lavoro dei tecnici ministeriali che porterà al definitivo addio agli studi di settore. Così come previsto dalla manovra correttiva approvata nella primavera scorsa, entro la fine di settembre il numero degli indicatori di affidabilità economica presentati alle categorie salirà a 37: 14 varati a luglio e i rimanenti 23 entro questo mese. Prima della fine dell’anno, comunque, il debutto delle nuove “pagelle” fiscali relative all’anno di imposta 2017 salirà a quota 70.
Nell'anno in cui ricorre il trentesimo anniversario dalla scomparsa, e non sappiamo se anche dalla morte, del grande economista Federico Caffè, ricorrono, per uno strano caso della vita, anche i settant'anni di uno dei suoi allievi più celebri e brillanti: Mario Draghi, attualmente governatore della Banca Centrale Europea (BCE).
Dieci anni dall'esplosione della devastante crisi, economica e non solo, che ha modificato per sempre il nostro immaginario collettivo, ponendoci al cospetto di una stagione del mondo che, palesemente, non eravamo preparati ad affrontare.
Nel 2017 la pressione fiscale ufficiale è attesa, secondo i calcoli dell’Ufficio studi della CGIA, al 42,5 per cento (*). Il peso delle tasse sui contribuenti italiani fedeli al fisco, invece, sarà superiore di oltre 6 punti: la pressione fiscale reale, infatti, è prevista al 48,8 per cento (**).
L’ultimo summit del G20 di Amburgo segna, purtroppo, un grande e pericoloso arretramento sul fronte delle riforme dell’economia e della finanza. Si ha l’impressione che sia stato definito un “commercio internazionale à la carte”. Infatti, nonostante i media abbiano evidenziato il compromesso raggiunto sul commercio estero, secondo noi, non vi è affatto chiarezza.
In questi ultimi 3 anni di grave crisi del nostro sistema creditizio (aprile 2017 sullo stesso mese del 2014), com’era prevedibile la contrazione degli impieghi bancari alle imprese italiane ha continuato ad aumentare: -62,4 miliardi di euro.
Sette anni dopo l’inizio dei salvataggi finanziari, la Grecia sembra messa peggio di prima. Nel 2000 il mercato aveva smesso di finanziare il debito pubblico greco. Allora i Paesi della zona euro, con vari accordi bilaterali, concessero crediti per 52,9 miliardi.
ROMA - Saldi estivi 2017 al via nel segno dell'incertezza. Un italiano su tre e' ancora indeciso, soprattutto per ragioni economiche, se partecipare o meno alle vendite di fine stagione estive che si apriranno domani in tutta Italia. E anche tra chi approfittera' dei saldi per dare una rinfrescata al guardaroba, solo uno su due ha gia' stabilito un budget: in media circa 220 euro a famiglia, in linea con le rilevazioni dello scorso anno.