Casa del Jazz. Il Blues ed altre malattie. Concerto-show di Alessia Piermarini

ROMA – Il Blues, un genere musicale, uno spirito, uno stato d’animo, personificato in un innamorato, amico/nemico, col quale confrontarsi e dialogare.

O meglio cantare per esprimere tutto quello che si ha dentro e non si ha il coraggio di pronunciare. E’ quanto succede sul palco del nuovo concerto-spettacolo musicale di Alessia Piermarini “Il Blues e altre malattie”, presentato in anteprima alla Casa del Jazz di Roma lo scorso venerdì 18 gennaio all’interno della rassegna “New Bluez in Town” a cura di Alberto Castelli. Accompagnata da Paolo Grillo al contrabbasso e Cristiano Villani alla batteria, Alessia racconta, in parole e musica, la sua avventura nel mondo del Blues reinventando tempi, sonorità e arrangiamenti al ritmo della sua autobiografia musicale. Dall’ometto sfrontato che strazia la chitarra conosciuto casualmente un giorno in tram che l’artista illustra nei suoi “spoken” come una malattia che ti tiene a distanza ma di cui è stata contagiata e non puo’ più fare a meno, il Blues è descritto come vento e fiamme che annebbiano l’intelletto ma che sanno lasciare, nel bene e nel male, un segno indelebile e perforante.

Pare di vedere, nella sua interpretazione grintosa e sofferta dall’esperienza di vita, nella sua vocalità struggente e accattivante degna delle migliori ugole del settore, nel tocco della tastiera in linea col crescendo sentimentale, un pezzo di storia di Billie Holiday, di Aretha Franklin o della miss Celie de “Il Colore Viola” immortalata da un brano di Quincy Jones che ha fatto il giro del mondo musicale e qui riproposto in chiave intimista. Non a caso, Alessia Piermarini ha scelto un repertorio che le è vicino e di cui nutre la sua “contagiosa malattia”, con brani del calibro di “Sweet lover”, “I never loved a man”, “Hoochie coochie man”, “Gee baby”, “Saint louis blues”, “Billie’s blues”, fino a proporre la difficile “I forgive you” di Rachel Ferrel in cui la tristezza e rassegnazione della donna abbandonata si riscatta col perdono.

Ma la malinconia che permea queste storiche composizioni, con Alessia cede spesso il posto ad un’emotività positiva e scanzonata ben espressa da un’incredibile grinta energetica che non riesce a placarsi neanche con i sorsi di camomilla che ironicamente ingurgita tra un brano e l’altro e che la porta a coinvolgere il pubblico in sala, in classici come Chain of fools, mediante un gioco interattivo fisico-vocale che non vuole avere fine. Alessia sa comunicare il suo talento con la voce, le dita, gli occhi, le sinuose curve dei suoi movimenti “dentro e fuori” il pianoforte e perfino con il suo look in stivaletti rosa stile cow-girl, e costruisce con questi attributi un autentico “One Woman show” che raggiunge il suo apice nel finale quando, sola sul palco, dialoga, trialoga e tetraloga con la sua stessa voce diffusa da una loop station dove le atmosfere della musica maledetta lasciano spazio ad un rap liberatorio che deterge e in qualche modo purga il senso di negativo bluesiano.

Una brava musicista, una provocatoria arrangiatrice, un’ottima cantante ma soprattutto un’artista completa da seguire in ogni esibizione che, non abbiamo dubbi, sarà ogni volta sempre diversa e ricca di spunti vitali.

“Il Blues ed altre malattie”
Con Alessia Piermarini (voce), Paolo Grillo (contrabbasso) e Cristiano Villani (batteria)
Casa del Jazz, Via di Porta Ardeatina 55, Roma
 HYPERLINK “http://www.casajazz.it/” \t “_blank” http://www.casajazz.it/
Venerdì 18 gennaio 2013
Info sui prossimi concerti di Alessia su:  HYPERLINK “http://www.alessiapiermarini.com” www.alessiapiermarini.com

Listen to your earth  – Alessia Piermarini – Video

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