Intervista a Vincenzo Capua: “Sveglia alle cinque per lavorare con Fiorello”. Video

ROMA – Vincenzo Capua è un giovane musicista e cantautore con cui abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere. Lo avrete sicuramente notato in apertura ai concerti di Fabrizio Moro, oppure insieme a Carlo Conti la notte di Capodanno in “L’anno che verrà”, e di certo non può esservi sfuggito come presenza costante in “Edicola Fiore” insieme a Fiorello.Tanta passione, una carriera che si sta costruendo passo dopo passo, fatta di tanto lavoro e dedizione. In estate è prevista l’uscita del suo primo disco. Qui l’intervista in esclusiva per Dazebaonews.it di Valentina Marchetti.

 

D.Quando hai capito che la musica sarebbe stata la tua passione,la tua strada?

 VC: Ho scoperto e capito questa strada non proprio da piccolo come tanti fanno, è stato un percorso maturato nel tempo, ma all’età di diciassette anni, quando una sera ho imbracciato la chitarra insieme a mio padre, che aveva invece questa passione. Una sera mi ha introdotto allo strumento e da lì ho scoperto di voler approfondire, di essere curioso e ho iniziato da autodidatta. Da lì poi ho scoperto di saper suonare, cantare e di avere anche qualche capacità di composizione.

 

D.Quali sono state le tue influenze musicali?

VC:Quando ho iniziato a suonare come chitarrista, mi sono sempre piaciuti i cantautori italiani, Venditti, De Gregori ad esempio, Battisti,  ma anche altri più attuali  come  Grignani e Tiziano Ferro e Fabrizio Moro soprattutto, grazie al quale ho avuto la possibilità  di aprirne i concerti per due estati consecutive, che sia come persona che come artista è mio punto di riferimento ed è straordinario, un esempio anche per quello che voglio diventare io.  Fiorello sicuramente con cui sto lavorando ora che è un maestro. Altre persone importanti per la mia formazione musicale sono stati il mio coach vocale Alfredo Totti e il mio produttore Massimo Idà.

 

D. Come ritieni – nell’era del social e di Youtube –  per diffondere la propria musica, i festival come Castrocaro e Sanremo?

VC: E’ cambiato un po’ il meccanismo. Credo che i grandi Festival siano ancora importanti, vetrine altrettanto fondamentali, io stesso nel 2011 ho partecipato a Castrocaro e da lì, occasione ottima come trampolino per me le cose sono molto cambiate. Credo che siano un po’ il sogno di tutti i cantanti andare a Festival come Sanremo ancora. Anche se esistono i talent show e magari lì c’è da vedere quello che effettivamente viene fuori o ancora sembra che vada avanti solo chi viene da lì; idem per la tecnologia c’è da capire cosa viene fuori ed effettivamente vale. Si deve costruire tutto pian piano.

 

D.Come trovi attualmente la scena musicale italiana per gli emergenti?

VC: Per le ragioni dette prima, è difficile, molto complicata come situazione. Ogni artista ha delle cose da dire e deve dimostrare il suo valore, le sue carte da giocare. Io cerco di sfruttare le mie capacità, di riuscire a trasmettere con i live, il contatto con la gente. E’ un percorso difficile, con la fretta non si va da nessuna parte, non si deve  mai perdere la speranza. Ci vuole del tempo certo, ma alla fine si può arrivare dove vuoi.

 

 

D.Come nasce un tuo pezzo? 

VC: Nasce in vari modi. Nonostante sia una persona molto estroversa, non riesco a dire spesso proprio tutto quello che penso, e quindi un mio pezzo nasce magari quando sono solo, prendo la chitarra, di  notte specialmente.  Quando sono solo con me stesso con la chitarra in mano. Nasce un’idea e poi si sviluppa. Succede che magari una canzone come ad esempio “E ci sei tu” mi venga di getto e in mezzora sia finita. Poi ce ne sono altre su cui lavoro da anni. E’ bello esprimere i vari momenti i vari passaggi. Dipende insomma dalla situazione.

 

D.Come inizia una tua giornata tipo in questo periodo in cui sei impegnato anche con “Edicola fiore”?

VC: Alle cinque di mattina (ride). Metto la sveglia a quell’ora e alle sei sono già pronto per “ Edicola Fiore” che nonostante l’orario mi mette di buonumore e riesco anche se prestissimo a cantare e suonare. Merito di Fiorello, un grande maestro, con cui ho la possibilità di lavorare. Poi vado in studio di registrazione per completare tutto il lavoro relativo al mio primo disco che se tutto va bene, dovrebbe uscire in estate.

 

Vincenzo Capua – Amore illogico – Video

 

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