Paolo Fresu, trent’anni di jazz

L’artista pubblica un nuovo disco e intraprende un tour con il suo storico quintetto

MILANO – “Compleanno” importante per uno dei migliori musicisti jazz italiani. Insieme a Enrico Rava e pochi altri è considerato uno dei massimi esponenti europei della musica improvvisata. Per celebrare i trent’anni del suo quintetto, Paolo Fresu pubblica il nuovo album “30!”, con un tour di presentazione che inizierà il 3 e 4 marzo a Bologna, per proseguire il 5-6-7 marzo a Milano, il primo maggio a Torino e il 7 giugno a Parigi. Il progetto del compositore, trombettista e flicornista sardo nasce nel 1984 per volontà dello stesso Fresu e Roberto Cipielli, ed oggi fa parte a pieno titolo della storia del jazz moderno italiano, con oltre 15 album realizzati in studio e live.

 

MILANO – Paolo Fresu nasce a Berchidda, provincia di Olbia, il 10 febbraio 1961. Inizia lo studio dello strumento all’età di 11 anni nella Banda Musicale “Bernardo De Muro” del proprio paese natale, molta della sua costruzione tecnica avviene tramite le conoscenze apprese in questo periodo, che fece comunque da scuola propedeutica al Conservatorio. Quando incominciò il percorso musicale con la banda, le possibilità economiche della famiglia non erano sufficienti, la famiglia era di umili origini, Fresu non aveva le possibilità di comprare la tromba. Probabilmente ricevette lo strumento a fiato di seconda mano da un conoscente o parente che avesse già suonato nella banda. Quando il musicista esce dalla sua condizione paesana, catapultato verso la più vicina delle città provviste di Conservatorio, Sassari, ove formalizza la sua già avvenuta preparazione e mette alla prova la sua attitudine, scopre il Jazz che lo porterà alla fama. Le attività al di fuori degli studi, come partecipazioni notabili e riconoscimenti, permettono anche l’inizio dell’attività professionale nel 1982, registrando per la RAI sotto la guida del “M°” di Bruno Tommaso e frequentando i Seminari di Siena jazz, tali attività che gratificarono e solidificarono l’idea di Fresu del continuare. Nel periodo di formazione professionale, il maestro vide la contrapposizione del suo docente alle idee di prosecuzione degli studi jazzistici, anche con non garbate minacce, il pericolo era di essere espulso, quindi giocarsi la fortuna carrieristica, così con degli espedienti cercò l’appoggio anche ad un altro docente lontano dalla Cattedra Sassarese, con La fine degli studi tale anatema svanì, al contrario, la carriera continuò felicemente. Nel 1984 si diploma in tromba presso il Conservatorio di Cagliari, avendo lasciato l’egemonica Sassari, e nello stesso anno vince i premi “RadioUno jazz”, “Musica jazz” e “RadioCorriere TV” come miglior talento del jazz italiano. Questi premi fanno da segnale alla sempre più vicina fama internazionale.

Uscito dal Conservatorio Sassarese, diplomatosi a Cagliari, incominciò, in libertà, a lavorare a questa passione che da tempo era “repressa” dagli studi: L’idea di proporre nella sua Berchidda, un Festival di Musica Jazz. La Manifestazione Time in Jazz partì nella storica Piazzetta rossa della piccola cittadina montanara, con gli anni l’evento prese piede, passando da una data riservata agli amanti del Jazz nel raggio berchiddese ad oggi, Manifestazione internazionale alla sua XXV Edizione, con artisti di calibro, una diffusione a macchia d’olio che coinvolge sia la locazione dei concerti serali, sia le sempre unove ambientazioni diurne e pomeridiane e contiunue innovazioni in campo artistico (ad esempio il progetto arti visive a cura di Giannella Demuro, Pav).

Nel 1990 vince il premio Top jazz indetto dalla rivista “Musica jazz” come miglior musicista italiano, miglior gruppo (Paolo Fresu Quintet) e miglior disco (premio Arrigo Polillo per il disco “Live in Montpellier”), nel 1996 il premio come miglior musicista europeo attraverso una sua opera della “Académie du jazz” di Parigi ed il prestigioso “Django d’Or” come miglior musicista di jazz europeo e nell’anno 2000 la nomination come miglior musicista internazionale. Solo i primi, in una lunga serie di riconoscimenti che proseguono nel presente musicale tra i quali spiccano le cittadinanze onorarie di Nuoro, Junas (Francia) e Sogliano Cavour e la Laurea Honoris Causa dell’Università La Bicocca di Milano.

Nel decennio successivo la sua carriera è caratterizzata da una serie di collaborazione con i migliori jazzisti della scena mondiale. Suona con Enrico Rava, Ralph Towner,  Dave Holland, John Abercrombie, Richard Galliano, Toots Thielemans, Carla Blay e Steve Swallow, solo per citare i nomi più significativi.

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