Grande performance di poesia al Consolato Generale dell’Ecuador a Milano, con Malini e Ditto

MILANO – Si è tenuta eri presso il Salotto del Consolato Generale dell’Ecuador a Milano un importante evento internazionale di poesia, con le performance del poeta italiano Roberto Malini e dell’ ecuadoriano Arturo Santos Ditto. Sia Malini che Ditto hanno una lunga storia di poeti e attivisti per i diritti umani e civili, che il Console Generale Narcisa Soria Valencia ha ricordato nel suo saluto agli autori e agli intervenuti. L’appuntamento, che ha richiamato un pubblico numeroso, è stato presentato dal dottor Guaman Allende, Direttore del Centro Ecuadoriano d’Arte e Cultura. Alle pareti del Salotto facevano bella mostra i paesaggi della giovane artista ecuadoriana Karla Cobeñas. 

 
Prima dell’inizio delle letture, Guaman Allende ha chiesto  a Roberto Malini di presentare la sua attività di difensore dei diritti umani, con particolare riferimento al recente processo nel quale Malini, insieme agli altri co-fondatori del Gruppo EveryOne, Dario Picciau e Matteo Pegoraro, dopo sei anni di udienze e rinvii rischiava una condanna per “diffamazione”. L’interminabile evento giudiziario aveva origine in seguito a un’azione umanitaria condotta dai tre attivisti nel 2008, a difesa di una donna di etnia rom gravemente malata e rifiutata sia dal pronto soccorso che dal reparto oncologico di un istituto ospedaliero. Al termine dell’udienza del 16 aprile, presso il Tribunale di Milano, un’udienza che lo stesso Malini, sostenuto dall’avvocato Paola Pasquinuzzi, aveva trasformato in un dibattito appassionato sui diritti umani e in particolare sul diritto alla salute, i leader del Gruppo EveryOne venivano assolti con formula piena, “perché il fatto non sussiste”. Le vittorie di EveryOne nei tribunali, così come la persecuzione giudiziaria che i suoi leader subiscono e che desta preoccupazione da parte delle Nazioni Unite e delle istituzioni dell’Ue, hanno una forte eco nei paesi dell’America Latina.
 
I musicisti Sergio Prada (chitarra) e Fabio Patronelli (handpan) hanno accompagnato la performance di Roberto Malini, creando sorprendenti paesaggi sonori. Per la prima volta il poeta milanese interpretava in pubblico le poesie del nuovo libro “Il giardino dei poeti quantici”. Presentando il reading, Malini ha tracciato un parallelo – citando Planck ed Eisenberg – fra la visione delle particelle di materia e delle radiazioni che offre la meccanica quantistica e la necessità di modificare il punto di vista del poeta e l’uso delle parole nelle composizioni, “per superare la percezione cosciente del linguaggio da parte del lettore/spettatore e raggiungere, risvegliandoli, centri percettivi non completamente consci e, dunque, terreno di scoperta e di evoluzione”. Sotto questa prospettiva, poesia e scienza non sono così lontane! La lettura di Roberto Malini ha affascinato gli spettatori, che hanno lungamente applaudito le sue continue variazioni di ritmo e intensità della voce, le parole sottolineate da echi, riverberi e riflessi. E poi il sussurro, il soffio, la nenia, la cantillazione e il canto. L’uso innovativo del kirtan, il canto dei mantra e le valenze degli spazi bianchi di silenzio, in cui germinava la musica della chitarra di Sergio Prada e il ritmo psicotropo dell’handpan – le cui risonanze sono simili a quelle delle campane tibetane – di Fabio Patronelli. “Sono poesie che tagliano in due la mente ed entrano come frecce nel cuore,” ha commentato al termine della lettura un poeta ecuadoriano presente nel Salotto. “Ci si rende conto fin dall’inizio di trovarsi di fronte a una poesia completamente nuova, nella quale la coscienza dell’universo si sostituisce al narratore, la cui stessa assenza diventa voce”. Lo scrittore e poeta ecuadoriano Antonio Santos Ditto, dopo aver reso omaggio – chiedendo un minuto di silenzio – al ricordo dello scrittore colombiano Gabriel García Márquez e introdotto le nuove correnti della poesia dell’Ecuador, ha presentato alcune poesie dedicate alla libertà e alla pace, interpretandole con grande passione. Gli intervenuti riservavano un lungo applauso al volo delle sue parole, simili “ad ali bianche, il colore della pace e dell’uguaglianza sulla terra”. Al termine dei reading, Guaman Allende annunciava i nomi dei nuovi presidenti della giuria del Premio Juan Montalvo riservato alla poesia (in italiano, inglese e spagnolo), che ora è proprio Roberto Malini, e del Premio Juan Montalvo riservato alla narrativa, che adesso è Arturo Santos Ditto.

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