Vita. L’album d’esordio di Luciano Marcuccilli

ROMA – Le promesse, è forse pleonastico dirlo, vanno mantenute. O forse no, perché le cose importanti vanno comunque ricordate e ripetute, senza il timore di apparire banali. Luciano Marcuccilli, in maniera assai naturale ma tutt’altro che banale, mantiene le promesse, pur se in apparenza incolmabili, in questo suo album d’esordio.

A partire dal sottotitolo, “Rilassamento ritmico”; trentuno minuti e trentaquattro secondi di suoni percussivi che carezzano timpani, trombe d’eustachio e padiglioni auricolari con la naturalezza dell’acqua che scorre e che offrono, nel loro divenire ritmico, un approdo di benessere non soltanto uditivo. Un momento d’estasi percussiva, acquatica, portatrice di un’armonia degli elementi che ha la forza di coinvolgere e trasportare, al momento dell’ascolto, tanto da accompagnare, in maniera prorompente seppure garbata, in una dimensione altra. E tutto questo sarebbe già sufficiente. Ma le promesse si mantengono non a metà, ed ecco che il proposito giunge a totale compimento nel titolo, “Vita”, che è molto più d’una dichiarazione d’intenti. 

C’è infatti, in questo lavoro, tutta la vita di questo artista trentenne, nativo di Roccasecca – luogo che non può non riportare alla mente, restando in ambito musicale, la figura del flauto del ‘900, Severino Gazzelloni – la cui formazione musicale ha avuto come tappe lo studio delle percussioni al conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone, e la laurea in Etnomusicologia al Dams di Tor Vergata (all’interno, una pregevole tesi sulle bande musicali ed approfondimenti, a latere, nel campo della musicoterapia). Coadiuvato dal pregevole Tommaso Capuano – musicista con alle spalle collaborazioni con Ennio Moricone, John Cage e Nicola Piovani – Luciano Marcuccilli ricrea il suo personale microcosmo in un’alternanza di ritmi e tempi composti, usando un florilegio di strumenti percussivi, a partire dal bastone della pioggia, presente all’inizio ed alla fine di ogni brano alla stregua di un flusso acquatico ininterrotto – vitale, appunto – quasi a fare da cordone ombelicale fra i brani. Si apre con “Giocare”, un 4/4 assimilabile ad una marcia militare, in cui Luciano Marcuccilli, attraverso bonghi, cajon e congas ripercorre il suo itinerario ludico ed i suoi ricordi di bambino che esplora il mondo giocando. Poi è la volta di “Mamma”, titolo che non necessita di alcun commento esplicativo, in cui un suggestivo steel drum giocato su un tessuto pentatonico alterna tempi composti in un continuo dialogo col bastone della pioggia. Nel brano successivo “Gennarino Marcuccilli” un pensiero anche per suo padre, un nuovo intreccio di congas e cajon giocato su un 2/4 che diviene poliritmico dipanandosi su terzine e quintine. Qualcosa di simile accade né “Il vicolo”, evocazione di uno spazio familiare, di un cortile dell’anima espresso in un 4/4 che risolve in terzine e settimine. In un divenire di onde prodotte dal bastone della pioggia si arriva al quinto brano che dà il titolo all’opera, dialogo di timpani e ocean dream giocato su vari cambiamenti sul tempo di battuta; si alternano 2/4, ¾ e 4/4 in una vigorosa escursione dinamica alternata tra il piano e il forte. È poi la volta di Roccasecca, e qui l’intero microcosmo di Luciano Marcuccilli adulto/bambino viene evocato su un ¾ sviluppato in terzine e quartine. Gli ultimi due brani sono per altrettante dediche: “A mia madre”, un atto d’amore affidato ad un tessuto di timpani in 6/8 marcato da una vigorosa escursione alternata tra il piano e il forte, forte quanto solo può essere l’amore per una madre, e “Silvia”, titolo di leopardiana ascendenza dedicato alla cugina, in cui torna lo steel drum in un tempo di battuta variabile dal 2/4 al 4/4. Il tutto in un portamento acquatico, di onde che pettinano la battigia grazie ad un incessante movimento del bastone della pioggia, in un mare in cui non è dolce naufragare ma vivere. Un atto d’amore rivolto alla propria terra, agli affetti più cari, alla vita che prosegue, che va avanti. Vita che presto ci porterà, e lo stiamo già aspettando, un nuovo album di questo artista di Roccasecca. 

“Vita” Rilassamento Ritmico

Strumentisti – Luciano Marcuccilli, Tommaso Capuano

Registrazione e missaggio presso l’Alfastudio di Marco Alfano

Produzione “Associazione Brivido Rtmico” – www.brividoritmico.it 

Condividi sui social

Articoli correlati