Genesis: con Nursery Cryme inizia la maturità

 

Nel 1971 usciva il disco del gruppo di Peter Gabriel con la formazione storica

MILANO – “Nursery Cryme” è il disco della svolta e della maturità di un gruppo inglese formato da giovani musicisti che faticò non poco per affermarsi soprattutto in patria. I Genesis si formarono nel 1968 nell’austera Charterhouse School di Godalming, una cittadina nei pressi di Londra. La band in origine è formata da Peter Gabriel voce e flauto, Mike Rutherford, basso e chitarre acustiche, Tony banks all’organo, tutti e tre 18enni più Anthony Phillips alla chitarra elettrica e John Silver alla batteria. Dopo un primo album, “From Genesis to revelation” (1969) praticamente inosservato da pubblico e critica (vendette meno di 700 copie in Inghilterra), ci fu un momento di profondo sconforto tra i componenti del gruppo. John Mayhew prese il posto del mediocre John Silver alla batteria e la prima svolta fu l’incontro con il produttore Tony Stratton-Smith.

Con quest’ultimo i Genesis compiono un grande passo in avanti sia nella qualità delle composizioni che nell’approccio strumentale. Il secondo album, “Trespass”, fu pubblicato il 23 ottobre del 1970. I cinque musicisti si erano profondamente impegnati per migliorare il sound ma il pubblico inglese rimase ancora  una volta indifferente. Il disco arrivò solamente al 98° posto delle classifiche inglesi con vendite scarse. L’unico dato positivo venne dal Belgio (1° posto) e dall’Italia (l’album entrò nella top 20). Il dopo Trespass fu un periodo di grandi tensioni tra i componenti del gruppo che rischiò di sciogliersi. Come spesso accade, nei momenti di crisi, ‘spuntano’ episodi importanti. Dopo l’abbandono del chitarrista Anthony Phillips, nel gennaio del 1971 venne assunto il 20enne batterista Phil Collins al posto di John Mayhew che non era più in sintonia con la scelta di comporre brani sempre più lunghi e complessi. Per diversi mesi i Genesis suonarono in quattro senza un vero e proprio chitarrista. Fondamentale per la credibilità personale del gruppo fu la tournée europea che il produttore Tony Stratton Smith organizzò tra il febbraio e il marzo del 1971 con i  Van Der Graaf Generator e i Lindisfarne. In quel contesto i Genesis, concerto dopo concerto, maturarono notevolmente e anche il pubblico cominciò ad amarli. Nell’autunno del 1970 Peter Gabriel lesse un annuncio di un giovane chitarrista, Steve Hackett. Il gruppo completava la formazione che sarebbe poi definita come quella del periodo classico.

Con Hackett il gruppo perfeziò ulteriormente le composizioni e gli arrangiamenti. Dal vivo i concerti dei Genesis erano sempre più seguiti. Il nuovo album doveva essere quello della svolta. Non ci sarebbero stati più alibi. Il 12 novembre del 1971 fu pubblicato “Nursery Cryme”. In Inghilterra non andò bene, fermandosi al 39° posto. Decisamente meglio in Italia (4° posto), Belgio e Olanda entrambe al 1° posto. Dal punto di vista musicale la crescita rispetto a “Trespass” era impressionante.

“Nursery Cryme”, terzo lavoro della band, è l’album della completa maturità compositiva e della padronanza strumentale. Nel disco spiccano lunghi e complessi brani come “The musical box” e “The Fountain of the salmacist”, in cui emerge la grande abilità del gruppo per gli arrangiamenti sapientemente dosati tra momenti intimisti e situazioni più aggressive e drammatiche. Le tastiere di Tony Banks caratterizzavano tutti i brani con un grande senso orchestrale, le chitarre di Hackett completavano e rifinivano l’affresco musicale, la voce e il flauto di Gabriel raccontavano storie favolistiche e metaforiche della rigida e repressiva società inglese. Infine il raffinato stile di Phil Collins era garanzia di complesse situazioni ritmiche che spesso cambiavano all’interno dei singoli brani. Il disco risente molto della musica classica ottocentesca (soprattutto gli autori Ravel e Debussy) molto amati e studiati da Tony Banks e il romanticismo letterario inglese. Da questo momento in avanti la carriera dei Genesis sarà caratterizzata da un crescendo vertiginoso sia dal punto di vista delle composizioni che per il riscontro delle vendite discografiche. “Nursery creme” rimane la prima perla sonora di un gruppo che ha fatto la storia della musica rock degli ultimi 45 anni.

 

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