“Breakfast in America”, trionfo inaspettato

Nel 1979 esce il disco più amato e venduto della carriera dei Supertramp

“Quand’ero giovane, la vita mi sembrava così meravigliosa,

un miracolo, oh era così bella, magica
e tutti gli uccelli sugli alberi, ebbene cantavano così
felicemente, gioiosamente, scherzosamente mi guardavano
Poi loro mi mandarono via per insegnarmi come essere
sensibile, logico, responsabile, pratico
E mi mostrarono un mondo in cui potevo essere così
affidabile, obiettivo, intellettuale, cinico”
(The Logical Song)

Supertramp: un immenso successo di breve durata
Curiosa la storia dei Supertramp, eclettico gruppo britannico attivo dal 1970. La band raggiunse il grande successo internazionale grazie alla decisione di trasferirsi negli Stati Uniti e cambiare di conseguenza la propria musica.
I primi album erano più complessi, orientati verso il genere progressive, così amato in Inghilterra nella prima metà degli anni ’70. Vivere stabilmente negli Usa, provocò una mezza rivoluzione nella musica e nel sound dei Supertramp: si passò gradualmente ad un easy listening di classe, con un suono raffinato e gradevole. L’enorme successo di “Breakfast in America”, fu quasi inaspettato e oltre alla gloria e all’euforia di milioni di copie vendute in tutto il mondo e concerti sold-out, arrivarono presto anche problemi personali e divergenze sulla direzione musicale del gruppo. Prima “dell’esilio” negli Usa i Supertramp avevano pubblicato cinque album che avevano ottenuto un ottimo successo soprattutto in Europa. Negli Stati Uniti invece, non erano riusciti a sfondare nella classifica Billboard. Il miglior piazzamento era stato il 16° posto di “Even in the Quietest moments nel 1977.

“Breakfast in America”, le canzoni perfette
Il mercato discografico americano è da sempre quello più ambito per tutte le rock band. Arrivare ai primi posti della classifica Billboard significa ottenere una popolarità planetaria e guadagni rapidi e immensi.
Per il nuovo album i Supertramp decisero di trasferirsi negli Usa. Prima di attraversare l’Atlantico vi furono alcuni importanti cambiamenti nell’organico. Arrivarono il bassista scozzese Doug Thomson e il multisassofonista John Helliwell. Insieme a due leader Rick Davies e Roger Hodgson, la band iniziò le registrazioni del nuovo album a Los Angeles tra maggio e dicembre del 1978. Rispetto ai lavori precedenti si pose maggiore attenzione alle canzoni non troppo lunghe, ad una maggiore cura degli arrangiamenti e ad un suono più dolce e limpido. Il risultato fu senza dubbio di altissimo livello. Brani come “The logical song”, “Goodbye stranger, “Take the long way home” sono canzoni perfette che colpiscono immediatamente l’ascoltatore per l’assoluto equilibrio tra le parti strumentali e le tipiche voci in falsetto di Rick Davies e Roger Hodgson. Con questo album i Supertramp hanno ‘ridefinito’ il concetto di ‘easy listening’, ossia del facile ascolto di musica di alta qualità. Oltre all’orecchiabilità delle canzoni, il gruppo non ha sminuito l’importanza degli arrangiamenti grazie al notevole livello tecnico di tutti i componenti della band. Appare perfetto l’equilibrio fra tutti gli strumenti, in particolare il piano elettrico e i sassofoni, accompagnati da una sezione ritmica di gran classe.
“Breakfast in America” fu pubblicato il 29 marzo del 1979 e il successo fu immediato e travolgente. Il disco arrivò al primo posto negli Usa, Australia, Canada, Austra, Germania, Francia, Nuova Zelanda, Norvegia, Spagna; al secondo posto in Giappone e Svezia e al terzo posto in Italia e Gran Bretagna. Le vendite complessive hanno superato ampiamente venti milioni di copie in tutto il mondo. L’inaspettato successo provocò presto una serie di forti tensioni soprattutto tra i due leader Rick Davies e Roger Hogson. Causa della frattura, si saprà successivamente, furono le divergenze, anche in termini di management, tra Davis e Hogdson che non accettò la moglie di Rick come manager della band. Ma questa è un’altra storia.

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