Prince. “Purple rain”, l’ascesa di un talento

Nel 1984 esce l’album di maggior successo di Prince

“Bisogna vivere una vita per capire la vita,  i turisti ci passano solo attraverso” (Prince)

La scalata al successo di un eclettico

E’ stato uno degli artisti più originali ed esplosivi emersi prepotentemente all’inizio degli anni  ’80. Con il suo avvento la black-music e il funk hanno avuto una ventata di grande novità creativa. La sua cifra è stata senza dubbio l’eclettismo e una certa megalomania, ma il suo talento ha spaziato in diversi campi: polistrumentista, compositore, produttore discografico, attore, regista e sceneggiatore. Un caso più unico che raro della musica degli ultimi 35 anni.

Per Prince, artista nativo di Minneapolis, Usa, classe 1958, la scalata al successo è stata facile e rapidissima. Sin da adolescente impara a suonare praticamente tutti gli strumenti: dalla chitarra, al basso, al pianoforte alle percussioni sino ai fiati. I suoi artisti di riferimento sono James Brown, Earth, Wind And Fire, Steve Wonder e Frank Zappa. Il giovane Prince ama fondere e amalgamare vari generi musicali: dal funk, al soul alla black music sino al rock. Il suo debutto discografico avviene a soli vent’anni. Nel 1978 la Warner Bros lo finanzia con 180mila dollari e Prince compone, suona e produce “For You”.

Prince appare entusiasta, fresco, in questi suoi primi solchi. Il retaggio funk e soul fa capolino ovunque, come dimostra il singolo “Soft’n’Wet”, mentre ogni tanto si notano piccoli passi verso un approccio meno convenzionale, come nel blues di “So Blue”, nella ballata “Baby” e nell’africaneggiante “For You”, sorta di testimonianza delle orecchie sempre aperte e ricettive del folletto, alla costante ricerca di novità anche al di fuori del classico mainstream. L’intero album appare dominato dalle tastiere che ricamano su un potente impasto ritmico ancora molto vicino agli schemi disco allora dominanti.

L’anno seguente arriva il successo con “Prince” che ottiene un disco di platino in Usa e uno di argento in Gran Bretagna. Con l’album “1999” pubblicato nel 1982 avviene la definitiva consacrazione del giovane cantante-musicista di colore. Il disco vince ben quattro dischi di platino. La stampa specializzata parla di lui con il nuovo Stevie Wonder.

Purple Rain, l’apoteosi tra musica e cinema

Con “Purple Rain” le ambizioni del 26enne Prince, crescono a dismisura. Il disco sarà anche la colonna sonora dell’omonimo film da lui interpretato. Un’operazione molto difficile e complessa. Il disco viene registrato tra l’agosto del 1983 e il marzo del 1984. Prince suona tutti gli strumenti e in alcuni brani si avvale dell’aiuto di Wendy Melvoin alla chitarra, Lisa Coleman e Matt Fink alle tastiere, Brown Mark al basso, Bobby Z. alle percussioni, Novi Novog al violino e la viola e Suzie Katayama al violoncello. La prima novità riscontrabile è strumentale: se il precedente lavoro era di fatto dominato dall’impasto tastieristico, in “Purple Rain”, Prince decide di mettere in primo piano la chitarra. E tra svisate, ricami ed espressioni facciali del titolare, tutto sembra ricondurre al mito di Jimi Hendrix. E i media non si tirano indietro, alimentando il paragone. Che Prince, giudicato spesso vanitoso e presuntuoso, soffre e giudica scomodo: “Sono più legato allo stile di Carlos Santana, al suo modo di suonare più delicato, femminile” afferma, a più riprese, un principe ormai deciso a non rivelare più niente agli organi di stampa.

Il film, con un budget di poco più di sette milioni di dollari ne incassa nel mondo oltre cento e si aggiudica l’Oscar per la miglior colonna sonora.

L’album viene pubblicato nel giugno del 1984 ed è tutt’ora il lavoro di maggior successo di Prince. “Purple rain” ottiene il primo posto in Australia, Canada, Germania e Stati Uniti, il secondo posto in Nuova Zelanda e Inghilterra, il terzo posto in Svezia il quarto posto in Norvegia, il settimo posto in Svizzera e l’ottavo posto in Francia e Austria. Ha venduto nel mondo oltre 21 milioni di copie. Il successo internazionale è travolgente, si crea una sorta di isteria collettiva simile a quella per i Beatles negli anni Sessanta. Dal vivo i suoi show sono eccentrici, oltre alla qualità della musica e agli eccellenti musicisti che lo accompagnano, Prince crea una sorta di spettacolo multimediale, tra cinema, teatro e musica, sulla scia del geniale Frank Zappa.

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