Rick Wakeman, il megalomane del rock

Nel 1974 esce “Journey to the centre of the earth” con orchestra sinfonica e coro polifonico

L’età dell’oro del progressive anni ’70

La prima metà degli anni Settanta vide soprattutto in Europa l’affermazione del rock progressivo, ovvero quel fenomeno che tentava di fondere i linguaggi della musica classica con quelli del rock. In quel periodo gruppi come Emerson, Lake and Palmer, Yes, Jethro Tull, King Crimson, Pink Floyd, Genesis, Van Der Graaf e Gentle Giant s’imposero anche nelle classifiche internazionali con album complessi, ambiziosi e in qualche caso anche un po’ “megalomani”. Un certo gigantismo sia nella grandezza dei palchi che per l’elevato numero di strumenti impiegati, fece sì che alcuni critici usarono aggettivi come ‘pomposi’ e ‘megalomani’. Tra questi spicca senza alcun dubbio il pianista inglese Rick Wakeman, noto soprattutto per essere stato membro nel periodo migliore degli Yes. Dopo il suo primo abbandono avvenuto alla fine del tour di “Tales from topographic oceans” (aprile 1974), il biondo virtuoso tastierista intraprese una fortunata carriera solista con la produzione di album epici e molto ambiziosi. Il primo di questi fu la riduzione musicale di “Viaggio al centro della terra” di Jules Verne. Si trattò di un progetto molto impegnativo, costoso e particolarmente complesso per la presenza della prestigiosa London Symphony Orchestra e dell’English Chamber Choir più una band di cinque elementi e un narratore (l’attore Dave Hemmings) che raccontava in sintesi la trama del celebre romanzo. La grandiosità del progetto prevedeva anche un lungo tour europeo con orchestra e coro polifonico che ebbe un grande successo di pubblico. La critica invece cominciò a parlare di “toni eccessivi” sopra le righe di un giovane 25enne con tante (forse troppe), manie di grandezza.

Un grandioso tributo musicale alla letteratura

Rick Wakeman, attivo sulla scena musicale inglese dal 1969 (partecipò al disco “Space oddity” di David Bowie, ndr) dopo aver raggiunto la grande popolarità con gli Yes nel 1971, aveva cominciato a soffrire i progetti di Steve Howe e Jon Anderson. Non si sentiva più in linea con le idee musicali del gruppo in cui le sue tastiere spesso venivano messe in secondo piano. La goccia che fece traboccare il vaso fu l’album “Tales from topographic oceans”. Le idee filosofiche indiane alla base del disco erano del tutto estranee al biondo musicista. La rottura era imminente. Alla fine del tour mondiale con gli Yes, Wakeman annunciò il suo abbandono per divergenze musicali.

Il pianista aveva già ultimato il primo di una serie di progetti grandiosi tra rock, musica classica e letteratura. Il 18 gennaio del 1974 aveva registrato in presa diretta con una grande orchestra sinfonica e un coro polifonico “Journey to the centre of the earth”, omaggio al grande romanzo di fantascientifico di Jules Verne. Il progetto era stato particolarmente complesso e stressante al punto che Rick Wakeman aveva avuto un leggero infarto al termine delle registrazioni.

I costi per avere in studio la London Symphony Orchestra e l’English Chamber Choir per un solo giorno alla Royal Festival Hall di Londra, furono di ben 40mila sterline. L’album è composto da due suite di venti minuti ciascuna in cui il musicista da sfogo a tutte le sue ambizioni neoclassiche e i suoi virtuosismi con un vasto rack di tastiere: tre Mellotron, due sintetizzatori mini Moog, un organo Hammond, un pianoforte a coda Steinway, un piano elettronico Rhodes, un Honher clavinet D6, un Rmi clavicembalo elettrico e un piano verticale honky tonk. Anche se alcuni gruppi rock avevano già impiegato un’orchestra (ricordiamo “Concert for group and orchestra” dei Deep Purple e “Atom heart mother” dei Pink Floyd), il disco di Rick Wakeman brilla particolarmente per l’omogeneità tra le parti orchestrali e quelle più rock con la sua band. Le due lunghe composizioni (The Journey-Recollection e The Battle-The Forest) sono un ottimo esempio di rock sinfonico che inaspettatamente ebbe anche un grande successo di vendite.

“Journey to the centre of the earth” fu pubblicato il 9 maggio del 1974 per la A&M Records. Il disco arrivò al primo posto delle classifiche inglesi, al terzo posto negli Stati Uniti, al 6° posto in Austria, il 17° in Nuova Zelanda al 18° in Italia. Vinse il disco d’oro in vari Paesi europei e in Brasile. Si calcola abbia venduto oltre 14 milioni di copie in tutto il mondo.

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