Come te posso ama’. Giorgio Tirabassi Quintet, tra tradizione romanesca e jazz

ROMA – L’occasione è il concerto del 29 marzo svoltosi al teatro “Elsa Morante”. Lo spettacolo prende spunto da una ricerca sul repertorio nascosto e meno noto della tradizione musicale romanesca a partire dagli inizi del  XIX secolo.

Ad una trasposizione rigorosa di testi dialettali, Tirabassi e il quartetto, affiancano un percorso musicale rispettoso delle melodie, che spazia tra i diversi colori della contaminazione jazz. I ritmi afro-cubani, latin, blues, bossa, lo swing manouche con qualche omaggio alla tradizione popolare argentina, paradossalmente, esaltano i testi popolari, bellissimi, riproposti e valorizzati da una chiave del tutto inedita. Testi in qualche caso solo recitati e accarezzati da una lieve sottolineatura musicale; in altri casi cantati con tutto il vigore utile alla loro drammaticità. Chi ha memoria dei racconti romani o ha avuto la ventura di vivere questa città non potrà non apprezzare questo lavoro che, in più un’occasioni, ha il potere di proiettare lo spettatore in quei luoghi antichi con quel popolo umile e meraviglioso. Ciascun brano viene introdotto in modo tradizionale, con la sola voce di Tirabassi a volte accompagnato con uno strumento, a cui segue una tessitura musicale equilibrata, che guida l’ascoltatore attraverso ritmi inediti ma non decontestualizzati. Sia Giorgio Tirabassi che Luca Chiaraluce (chitarra) ci hanno raccontato delle difficoltà nel mantenere questo equilibrio sia in fase di stesura, sia durante lo spettacolo che, ricordiamo, è tutto dal vivo. Ma visto che ci occupiamo anche di jazz vogliamo spendere qualche parola per i musicisti. Giovanni Lo Cascio (batteria e percussioni): a suo agio nei “ritmi sudamericani”; misurato, solido e sempre molto creativo nella sezione ritmica. Daniele Ercoli (contrabbasso): già ascoltato con Evì Evàn Rebetiko ben interpreta in chiave jazz la musica popolare;  suggestivi gli interventi coll’arco. Massimo Fedeli (fisarmonica): pianista bop; con la fisarmonica, strumento popolare, è colui che maggiormente fa da ponte tra i due mondi musicali; melodicamente misurato nei soli ma non per questo meno efficace. Luca Chiaraluce (chitarra): noto poli strumentista; originale e mai scontato nei soli; ha un suono jazz molto efficace, di spessore e moderno; grande interplay nelle frequenti situazioni musicalmente e ritmicamente complesse. Giorgio Tirabassi (voce, chitarra, team leader): bella interpretazione sia nel cantato sia nelle parti recitate (ovviamente!) non ostante le percepibili angherie dei fonici; buon fraseggio ed un buon interplay anche nei rari soli; molto raffinato nella scelta dei testi e delle canzoni. È certamente uno dei progetti più originali tra quelli del genere, anche i più blasonati, usciti sinora. Nonostante le trasformazioni, i brani mantengono quel carattere di freschezza e popolarità dai quali prendono origine. Musica che vale più dei soldi spesi.  

Link utili:

https://www.facebook.com/pages/Giorgio-Tirabassi/298456583551441

http://www.lucachiaraluce.com

http://www.massimofedeli.it

http://www.giovannilocascio.com

https://www.facebook.com/daniele.ercoli.37

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