Venezia 74. “Non c’è pace fra gli ulivi” di Giuseppe De Santis, marchio del neorealismo

Giuseppe De Santis, il regista di Riso amaro, è da considerare fra i padri del neorealismo italiano. Non c’è pace fra gli ulivi, del 1950 ha fra gli interpreti Raf Vallone, Lucia Bosè e  Folco Lulli. Girato in Ciociaria, è un drammone ambientato nei  primi anni del secondo dopoguerra.

Un pastore  torna a casa dopo   la prigionia e scopre di essere stato derubato del gregge. Decide di farsi giustizia da solo ma finisce male. Nel ruolo del protagonista Raf Vallone ha espressioni intense, Lucia Bosè è la bellona che attirò il pubblico maschile, Folco Lulli un grande caratterista.

Una curiosità per cinefili: le immagini in bianco e nero sono guidate da una voce fuori campo, che è la voce stessa del regista. De Santis ha voluto così sottolineare l’impostazione teatrale del film, che si basa su una sceneggiatura del poeta Libero De Libero, suo conterraneo, entrambi erano di Fondi, dove sono state realizzate  quasi tutte le riprese. Nonostante la semplicità della storia e i risvolti drammatici, il film ebbe un buon successo commerciale, dovuto soprattutto alla notorietà degli attori principali. Nessun premio a Venezia.

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