La sedotta e abbandonata del titolo è Stefania Sandrelli, splendida sedicenne destinata a diventare una figura importante del cinema italiano.
Oggi la vediamo spesso in televisione, sempre affascinante. Verrebbe da chiederle che cosa prova a rivedersi in questi vecchi film che l’hanno lanciata: rimorso per le occasioni mancate? Rimpianto per il tempo passato? O piuttosto un moto di affetto per quella sedicenne imbronciata, per quel personaggio riottoso? Ma forse niente di tutto questo: solo un velo di soave malinconia come quando si sfoglia l’album delle fotografie di casa. Per questo la Sandrelli è ancora bella e ancora piace, perché nonostante gli anni è rimasta la sedicenne scontrosa degli anni Sessanta che Pietro Germi ha messo al centro delle sue aspre satire dell’italico costume facendone una figura cinematograficamente perfetta.
La trama è presto detta: in una Sicilia assolata la facilmente sedotta sedicenne dovrebbe essere sposata dal seduttore, ma questo nicchia e solo dopo che la famiglia di lei lo convince, con le buone e minacciando le cattive, decide di convolare. A questo punto è lei, l’abbandonata, a non volerlo. E tutt’intorno c‘è la provincia siciliana degli anni Sessanta dove l’onore è più importante della vita e le apparenze da difendere a ogni costo. Una Sicilia che Pietro Germi ama e odia, ne è affascinato e disgustato insieme, vi costruisce personaggi e situazioni paradossali che divertono più da Napoli in su. Ne ha fatto una trilogia con Divorzio all’italiana e Signore & Signori spostando per una volta l’obiettivo al nord, ma restando fedele, a modo suo, al cliché Sandrelli.
I Classici selezionati per la 77. Mostra di Venezia, saranno proiettati dal 25 al 31 agosto al festival Il Cinema Ritrovato di Bologna:
Sedotta e abbandonata – Regia di Pietro Germi. Un film con Stefania Sandrelli, Saro Urzì, Lando Buzzanca, Aldo Puglisi, Lola Braccini, Leopoldo Trieste. Italia, 1964, durata 125 minuti.