Musica. Un tramonto romano tra musica, storia e cultura

Oltre 400 persone giunte da tutta Italia hanno assistito al concerto di Labozeta dedicato alle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi. Il bis sulle note di Libertango di Astor Piazzolla con i ballerini argentini

E’ stato un concerto davvero speciale e originale quello organizzato da Labozeta il 9 luglio nella cornice eccezionale del complesso di Sant’Agnese fuori le mura a Roma, precisamente a pochi passi dal Mausoleo di Santa Costanza, ovvero nella Basilica Circiforme dove oggi sono visibili solo le mura perimetrali.

Un evento caratterizzato fortemente da un luogo pregno di storia e di cultura – come ha ben descritto l’urbanista Paolo Berdini – e che conserva tuttora un’imponenza ed un fascino straordinari. “Gli edifici che la storia ci ha lasciato sono due: il primo nato per volontà dell’Imperatore Costantino in epoca romana, il secondo l’attuale Basilica di Sant’Agnese fuori le mura costruita a metà del VII secolo per volere di Papa Onorio I.”

“E’ proprio in questo luogo che vogliamo lanciare ancora una volta un segnale di speranza e di fiducia, lasciandoci alle spalle questo periodo di sofferenza”, ha precisato Giancarlo De Matthaeis, presidente di Labozeta Spa. “Come molti di voi sanno, – ha continuato De Matthaeis – i concerti di Labozeta sono nati quasi cinque anni fa con l’obiettivo di mettere in relazione il mondo della ricerca con il mondo dell’insutria. Erano tempi non sospetti in cui abbiamo sempre creduto che questa sinergia fosse quella vincente e oggi – viste le raccomandazioni che arrivano dall’Europa – siamo ancor più convinti che questo sia il percorso ideale per cambiare lo stato delle cose e dare l’importanza giusta alle persone che facilitano questo percorso virtuoso”.

In questa straordinaria scenografia la Cappella Musicale Costantina, diretta da Paolo de Matthaeis e introdotta da Don Mauro Milani, priore e parroco di Sant’Agnese, ha eseguito due brani di Georg Friederich Haendel con la partecipazione dei soprani Υuri Υoshikawa e Giulia Patruno, per dare poi spazio alle note delle Quattro Stagioni di Antonio Vivaldi con il violino solista di Hinako Kawasaki.
La serata si è conclusa con un bis davvero originale, Libertango di Astor Piazzolla, durante la quale due ballerini argentini hanno esaltato la sensualità e il dinamismo tipico di questa danza che ha la grande capacità di coniugare eleganza e improvvisazione.

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