Venezia 2022. I classici fuori mostra: “Uccellacci e uccellini” di Pier Paolo Pasolini (1966)

Uccellaci e uccellini è una favola moderna ideologica, si può dire marxista, per molti critici è il film di Pasolini più pasoliniano, e resta l’ultimo film interpretato da Totò quale protagonista e, fra i tanti da lui girati, è quello che ha incassato di meno.

Non è difficile crederlo. Negli anni Sessanta il pubblico preferiva le commedie e il richiamo di Totò non funzionò, anche se Alberto Moravia, che allora era il critico cinematografico dell’Espresso, scrisse che questa con Pasolini era la sua migliore interpretazione. 

Non c’è trama: padre e figlio, nei miseri panni di due fraticelli francescani, vagano per le campagne e le periferie con la missione di evangelizzare due specie di uccelli, i falchi e i passeri. Ma incontrano un altro volatile, un corvo saccente che una didascalia all’inizio del film definisce “un intellettuale di sinistra di prima della morte di Palmiro Togliatti”. E il film si chiude proprio con le immagini dei funerali del leader del PCI. Ma prima si svolgono alterne vicende innestate nella poetica pasoliniana.

Accanto a Totò (di cui Pasolini ebbe a parlare in termini entusiastici come attore di grande espressività) ci sono Ninetto Davoli, che con Pasolini arrivò a girare nove film, Femi Benussi e Umberto Bevilacqua e altri attori presi dalla strada.  Girato in bianco e nero, il film ebbe un premio al festival di Cannes. Mirabilmente restaurato dalla Cineteca di Bologna, è nella rosa dei classici fuori Mostra che nell’ambito del festival del cinema restaurato vengono proiettati nella sala Rossini di Venezia (questo è in programma il 31 marzo) dedicati soprattutto ad un pubblico giovane che ha così l’occasione per conoscere uno dei maggiori maestri del nostro cinema. 

Pier Paolo Pasolini è senz’altro il più ammirato e insieme criticato uomo di cultura (poeta, scrittore, regista) non solo per l’ispirazione poetica che pervade tutta la sua opera, ma anche, purtroppo per la tragica conclusione della vita perduta il 2 novembre 1975, in un desolato sterrato dell’Idroscalo di Ostia, quando rimase vittima di uno dei “ragazzi di vita” ai quale aveva dedicato il suo romanzo più bello, Ragazzi di vita, appunto, di cui una riedizione è appena uscita in edicola nel centenario della nascita dell’autore,  secondo noi non abbastanza ricordata dall’apparato ufficiale: Pasolini ancora scomodo, a un secolo dalla nascita e a quasi mezzo dalla morte. Il destino di un poeta “maledetto”.  

UCCELLACCI E UCCELLINI (86’)
di Pier Paolo Pasolini
con Totò, Ninetto Davoli, Francesco Leonetti, Femi Benussi
Italia, 1966
Restauro a cura di Fondazione Cineteca di Bologna, in collaborazione con Compass Film e Istituto Luce Cinecittà. Con il contributo del Ministero della Cultura
Presenta Michele Gottardi

  • 31 MARZO 2022 ORE 19:00
  • CINEMA ROSSINI Venezia 

 

Condividi sui social

Articoli correlati