Al via la XVI edizione del premio letterario “Città di Castello”: Antonio Vella ne racconta la genesi

Manca poco al 30 giugno, il termine ultimo per iscriversi alla XVI edizione del premio letterario “Città di Castello”.

Per partecipare, è necessario inviare, entro i termini previsti, la propria opera inedita, di saggistica, poesia o narrativa, in lingua italiana, al fine di finire tra le dieci opere finaliste premiate a Città di Castello, nella serata conclusiva del 29 ottobre. Si tratta, infatti, ormai di un appuntamento fisso dell’autunno culturale italiano e internazionale, presieduto da una giuria altamente qualificata, coordinata dal critico Alessandro Quasimodo. Diverse sono le iniziative in programma, sia di intrattenimento che prettamente culturali, tra le quali spiccano la promozione e la pubblicazione dei libri primi e secondi classificati di ogni sezione. Ne parliamo più approfonditamente con Antonio Vella, editore di lungo corso e presidente dell’associazione “Tracciati virtuali” che promuove il concorso.

Com’è stato concepito il premio? 

L’idea è nata molti anni addietro ed è stata frutto della mia esperienza editoriale che mi spronava a cimentarmi in nuove sfide, ma è stata realizzata solo nel 2007. Non avrei mai creduto di ottenere una tale escalation di consensi, assurgendo a riferimento italiano per quanto riguarda i concorsi letterari.

Quali sono gli obiettivi che il concorso si prefigge?

In primis, promuovere la passione per la lettura e la scrittura a livello universale e soprattutto, coinvolgere le giovani generazioni alle quali sono rivolte attività dedicate; inoltre, il premio intende costituire un veicolo promozionale per la valorizzazione del territorio e di Città di Castello, che vanta una tradizione millenaria alle spalle.

Oltre a saggistica, poesia e narrativa, sono state istituite delle sezioni speciali. Quali sono?

La prima – “Mondi e culture sulle sponde del Mediterraneo” – sotto la supervisione dell’ambasciatore Claudio Pacifico ha come scopo di promuovere i rapporti culturali economici sociali e anche politici tra l’Italia e i paesi della sponda sud del Mediterraneo, specialmente con il mondo arabo. L’altra sezione – “Riprendiamoci il futuro” – rivolta agli studenti degli istituti superiori è nata per combattere qualsiasi forma di bullismo e discriminazione, ma soprattutto per spronare i ragazzi alla lettura, perché soltanto così si può costruire un futuro più consapevole. 

Sono previste invece iniziative culturali contro la guerra in Ucraina?

Stiamo lavorando a un’antologia combinata di poeti russi e ucraini, affinché possa rappresentare un messaggio di pace e un ponte tra i popoli, riuniti nella lirica, per abbattere le barriere, che oggi appaiono insormontabili. 

Cosa l’ha motivata a proseguire con quest’iniziativa?

L’opportunità di lanciare un messaggio universale, sempre rinnovato. Ogni iniziativa culturale consolidata può produrre benefici per tutti.

Per iscriversi e approfondimenti: https://www.premioletterariocdc.it/premio/

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