Robert Doisneau. La tenerezza dell’esistenza

ROMA – Parigi 1933-1991. “Quello che io cercavo di mostrare era un mondo dove mi sarei sentito bene, dove le persone sarebbero state gentili, dove avrei trovato la tenerezza che speravo di ricevere. Le mie foto erano come una prova che questo mondo può esistere”

E’ la Parigi di Robert Doisneau. E’ la Parigi testimoniata dai 200 scatti scelti per presentare il fotografo francese alla mostra al Palazzo delle Esposizioni di Roma, che si conclude il 3 febbraio: chi non l’avesse ancora vista, non perda questa ultima occasione.

Gli scatti scelti introducono il visitatore nell’antologico cammino della fotografia umanista, abilmente raccontata nell’iconografico album del “maestro” delle emozioni.Entriamo nel sobborgo d’oltralpe: tra la Senna e i bistrot, tra gli atelier di moda e le rinomate gallerie d’arte cui pullula la capitale francese.

“Robert Doisneau. Paris en liberté” . Recita così il titolo della mostra. La Parigi in libertà è la Parigi di donne, uomini, bambini. Sono loro i soggetti creatori del suo genio: la fotografia. Nata  per rivelare quel reale sotteso al fare quotidiano, nascosto ed immortalato nei momenti delle spontaneità più insospettate ed insospettabili, la fotografia in Doisneau diventa atto maieutico di quel senso di libertà. Una libertà da rubare ai negativi di una vita latente e vissuta all’ombra della dilagante crisi delle coscienze. Sono gli anni di quel forte disagio identitario, che in Europa la guerra, continuava a provocare.

Quegli scatti che Robert cattura, nel percorrere le strade di città, rivelano tempi rapiti alla rapida e furtiva cronologia cadenzata a ritmi, quasi come sfumature sottili  e soggettivi di momenti di umanità sospesa.

 

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