Donna e multiculturalità. Roberta Filippi: “La mostra è uno step di un progetto più articolato”

Foto di Matteo Nardone

Foto di Matteo Nardone

ROMA – La bellissima mostra “Donna e multiculturalità nell’Europa di oggi”, che un catalogo d’eccezione testimonia,  è nata da un’idea della Dott.ssa  Roberta Filippi. 

Hanno esposto gli artisti Claudio Abate, Minou Amirsoleimani, Mirella Bentivoglio, Luigi Campanelli, Bruno Ceccobelli, Raffaele Della Rovere, Paolo D’Orazio, Patrizia Dottori, Roberto Dottorini, Roberta Filippi, Elizabeth Frolet, Massimo Gatti, Valter Gatti, Bianca Menna, Patrizia Molinari, Lina Passalacqua, Umberto Salmerie i Giovani Emergenti: Violetta Carpino, Greta Colli, M. Cristina Marmo, M C. Nuccetelli, Nunzia Pallante, Igor Spadoni, Ralf J. Trillana, Fabio Vernile. Tutti hanno ricevuto l’onore e il sostegno del noto critico d’arte Achille Bonito Oliva. Dietro una creazione e un progetto artistico c’è una avventura umana da comprendere e sottolineare. Dalila Ferreri intervista per i lettori di Dazebao l’ideatrice dell’evento, Roberta Filippi.

D. Com’è nato il progetto e quali sentimenti hanno prevalso più di altri?

R.F. L’Altrosguardo-Artisti Associati, che ho fondato e che presiedo, è in effetti una delle Associazioni più attive anche in campo internazionale e l’unica che promuova efficacemente anche il lavoro dei giovani emergenti. Inoltre, come Direttore Artistico del Centro Antinoo-Archivio M.Yourcenar ho inserito nel mio progetto una sezione dedicata alla grande scrittrice e anche le performances poetiche di Tomaso Binga/Bianca Menna e Màrcia Theòphilo rientrano nella visione internazionale del progetto stesso. Nel mio percorso artistico come nel privato ho sempre, naturalmente con i linguaggi dell’arte scevri da intenti meramente didascalici, posto attenzione a temi  universali e contemporanei, temi di etica, di diritti umani, di forti proposizioni per una diversa visione dell’arte e della vita. Come scrivo in catalogo, questa Mostra è dedicata alla Donna, nei suoi molteplici aspetti, all’universo femminile con le sue luci e le sue ombre.

D. Gli artisti come hanno risposto al concetto di “donna e multiculturalità”?

R.F. Ho invitato, oltre a quelli dell’Associazione, alcuni altri Artisti internazionali con i quali, peraltro, ho un percorso comune di mostre e interscambio. Penso tra l’altro al lungo lavoro sul nostro progetto Corviale che, da utopica e difficile avventura, sta diventando un progetto di attenzione europea. Con piacere posso dire che il tema che ho proposto ha trovato calda condivisione, tanto che quasi tutti gli Artisti, alcuni di differenti nazionalità e back ground culturale e sociale, hanno realizzato le opere proprio per questa mostra.

D. Nella sua composizione “Dea Lupa” cosa ha voluto esprimere?

R. F. I miei ultimi lavori sono il risultato di un percorso di ricerca sulla luce, attualmente utilizzo la foglia d’oro in maniera innovativa, cioè non più o non solo come fondo per la rappresentazione figurativa, bensì come segno pittorico, scrittura, sperimentazioni di ossidazioni, lacerazioni e sovrapposizioni plurimateriche, un oro sottratto al buio come luce nera nascente e primordiale; alfabeti evocativi di culture e iconografie altre e qui alcuni frammenti in sanscrito trattano del ciclo lunare e del sangue mestruale. In “Dea Lupa” che è  in parte un mio autoritratto, raffiguro la mia anima e la mia carnalità, a “Luce Nera” come intitolo questo ciclo pittorico.

D. Molte opere differenziano il quid interculturale della donna, rendendolo quasi astratto. Perché?

R.F. Ritengo che il valore e la forza di una mostra sia anche nella molteplicità poetica interpretativa, inoltre il progetto non è solo di denuncia, ma invita a indagare e riflettere sull’importanza che la presenza femminile ha determinato nel campo delle arti e delle scienze, del pensiero e dell’impegno sociale, in un grande affresco multiculturale e multietnico.

D. Cosa si aspetta dopo questa mostra? 

R. F. Questa mostra nelle mie intenzioni è uno step del progetto ancora più articolato e che sarà proposto in altri Paesi europei (e non solo). Certamente è solo una goccia di cui però sono composti gli oceani e il tema della sensibilizzazione all’universo Donna, composito e complesso, proposto con straordinari scritti dipinti e sculture tramite i vari linguaggi dell’arte, intesa come potente strumento di confronto e evoluzione, persegue utopie praticabili, concorre a indicare un cammino e testimonia un disegno di coscienza, speranza e amore al di là di barriere culturali, geopolitiche  o di orientamento sessuale.

D. Citando la Yourcenar, “il valore della libertà non muore mai”, è la filosofia della mostra? 

R.F. Sì, la libertà come diritto universale e bene inalienabile, fiamma linfa e anelito di tutti gli spiriti liberi. In relazione a quanto Lei con molta sensibilità e acutezza cita, sarà anche il magnifico testo della Yourcenar, “Il Colpo di grazia”, ambientato in Lettonia, che con l’Ambasciatore intervenuto al vernissage contiamo di elaborare in un progetto specifico. Si può quindi dire…a suivre.

 

 

 

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