Galleria d’Arte Moderna. La riscoperta degli artisti dell’800 e, in particolare, di Vincenzo Gemito

ROMA –  Alla Galleria d’Arte Moderna di Roma, in via Francesco Crispi 24, è possibile ammirare la collezione “ARTISTI DELL’OTTOCENTO: TEMI E RISCOPERTE”, con un “focus” su “LA COLLEZIONE GEMITO”. “Artisti dell’Ottocento” sarà visibile fino al 14 giugno 2015 mentre La collezione Gemito, presente nelle sale all’ultimo piano della Galleria, fino al 1 marzo 2014.

Si tratta di pezzi in parte mai esposti e sconosciuti al pubblico. Una suggestiva sequenza di temi cari alla cultura ottocentesca:  immagini ispirate all’antico, ritratti, scene d’intimità quotidiana. Tutti gli artisti sono nati nell’ottocento, ma le opere raggiungono, in parte, il secolo successivo: arco di tempo che sottolinea la transizione all’arte moderna.  La collezione  riscopre talenti dimenticati: accanto agli italiani più noti, compaiono autori “di nicchia” dei quali si rivelano inaspettati capolavori. Ma vi troviamo anche  nomi stranieri di primo piano, come lo scultore Auguste Rodin, con il bronzo “Busto di Signora”; nonché Georges Paul Leroux che, con la deliziosa  “Passeggiata al Pincio”  di signore, bambine e cuccioli  –  magnifica e grande tela restaurata per l’occasione ed esposta per la prima volta – rappresenta una delle principali “riscoperte” di questa mostra.

Nelle due sale all’ultimo piano si può ammirare  una selezione di opere – di scultura e grafica – del napoletano Vincenzo Gemito (1852 – 1929) . Creazioni che seguono il complesso percorso dell’artista: dal verismo di matrice partenopea, al ritorno all’ ispirazione classica. In mostra il grande disegno per il Cavallo di Alessandro Magno; studio per un monumento equestre mai realizzato che, dopo un impegnativo restauro,  fa il suo debutto in pubblico proprio qui. Su Vincenzo Gemito il pittore Giacomo Piccoli afferma: “E’ un artista importante perchè propone un tipo di espressività scultorea molto particolare: rappresenta il popolo napoletano, dagli scugnizzi, al bambino che chiede l’elemosina, al piccolo pescatore. Anche se ha lavorato a sculture classiche come quelle di Alessandro Magno, Vincenzo Gemito deve la sua fama alle rappresentazioni della realtà piccola e povera. Gemito prelude a quella che poi sarà l’arte moderna, vale a dire il distacco da quella che è la figura epica della scultura, fatta di grandi personaggi, storici, mitologici o anche religiosi. Vincenzo Gemito lavorava con la cera, la creta, il gesso, il bronzo. Nel 1887 gli fu commissionata una statua di marmo di  Carlo V, eretta all’esterno del Palazzo Reale di Napoli. Gemito non aveva esperienza con il marmo e non lo amava, il risultato del lavoro fu, secondo i critici ma anche secondo lui stesso, molto insoddisfacente. Vincenzo Gemito ebbe un crollo mentale e finì in ospedale psichiatrico”.

Artisti dell’Ottocento: Temi e Riscoperte

Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale

7 novembre 2014 – 14 giugno 2015

La collezione Gemito

Galleria d’Arte Moderna di Roma Capitale

7 novembre 2014 – 1 marzo 2015 

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