“El campo”: alienazione da sbadiglio. Recensione. Trailer

ROMA – Il film d’esordio di Hernàn Belòn – accolto anche discretamente alla scorsa Mostra del cinema di Venezia, Settimana della Critica internazionale – è il risultato di una coproduzione italo-argentina con la collaborazione di Cinecittà Luce.

El campo, nelle sale dal prossimo 31 agosto, mette in scena un frammento della vita di relazione di Elisa e Santiago, appena trasferiti con la loro piccola figlia Matilda in una casa di campagna per metà fatiscente. Elisa sarà subito presa dall’inquietudine: ogni impercettibile rumore le sembrerà l’avviso di un pericolo imminente. Ma solo alle sue orecchie, perché a noi spettatori non preannuncerà praticamente nulla. Nel film non succede granché e quando dopo aver sentito uno scricchiolio, speri che qualcuno entra in casa e come minimo rapisce la bambina, niente, devi ricrederti immediatamente.
El campo non è un thriller, è senza tensione e non può nemmeno fregiarsi dell’aggettivo “psicologico”. Siamo di fronte alle oscillazioni umorali di una donna che è stata sradicata dalla città, sbattuta dal marito a vivere fuori Buenos Aires, dove i cellulari non prendono e si diventa preda solo di un non meglio precisato istinto di conservazione. Il personaggio della donna è al limite dell’insopportabilità, un momento prima è stretta tra le braccia del marito a chiedere di non essere abbandonata qualsiasi cosa succeda, il momento dopo è insofferente e pronta a girare i tacchi verso dove era venuta. Un film assolutamente privo di qualsiasi interesse estetico o narrativo.

El campo
Regia di Hernàn Balòn
Sceneggiatura di  Hernàn Balòn e Valeria Radivo
Con Leonardo Sbaraglia e Dolores Fonzi
Una produzione Bastiana Films in coproduzione con Skydancers, Cine-Sud Promotion, in collaborazione con Cinecittà Luce e Zona Audiovisual

El campo – Trailer

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