Ca’ Foscari Short Film Festival. In concorso echi di Woody Allen e Shakespeare

VENEZIA – Seconda giornata al Ca’ Foscari Short Film Festival, il primo festival universitario d’Europa.

Lucìa Agosta, regista argentina del corto No estan juntos (No longer together) prodotto dall’Universidad del Cine , ha potuto rispondere alle domande degli spettatori , raccontando l’avventura della sua prima volta da regista . “Il cort è la storia della separazione di una coppia formata da Tomàs e Sofia.” Autrice anche della sceneggiatura, la regista si è ispirata alla comicità di Woody Allen.

Falling Awake di Ryan Demello è un corto indiano proveniente dal Satyajit Ray Film and Television Institute e si colloca nei territori del sogno allucinatorio, angosciante e claustrofobico.  Il protagonista Shaun, dopo il suicidio del padre vive conflittualmente la convivenza con la madre. Chiuso spesso nella sua stanza a vedere film, un giorno riceve un DVD che mostra qualcuno, in soggettiva, entrare nella sua casa e spiare sia il ragazzo che la madre mentre dormono nelle rispettive stanze. Incubo, allucinazioni, o tragico presagio?

Pavels letzter schuss (Pavel’s Last Shot) proviene dalla tedesca Filmakademie Baden-Württemberg e il regista Christoph Heimer racconta di come Hanna non possa accettare la condanna inflitta a Pavel, soprattutto dopo aver saputo di essere incinta. Il regista dimostra una grande padronanza del mezzo innestandosi in una tradizione che affonda le radici nei drammi shakespeariani.

Anna Marziano è una dei quattro italiani in concorso provenienti da scuole di cinema estere. Il suo De la mutabilité de toute chose et de la possibilité d’en changer certaines è prodotto infatti dalla francese Le Fresnoy, ma la tematica è fortemente nazionale. In forma di documentario infatti la regista raccoglie le testimonianze di alcune persone ai limiti della società in seguito al terremoto dell’Aquila del 2009, alternando a esse immagini poetiche del paesaggio invernale abruzzese.

In First Breath after Coma il regista Logavel Balakrishnan, proveniente dal Ngee Ann Polytechnic di Singapore, racconta la difficile strada verso l’accettazione sessuale di Fie, un ragazzo che ama travestirsi sentendo che il suo corpo non rispecchia la sua anima

Was uns zusteht (What We Deserve) di Thomas A. Szabo’, è un altro corto tedesco proveniente dalla Filmakademie Baden-Württemberg. Il corto nasce dall’idea del regista che qualcuno possa essere rapito e usato come potenziale bomba umana dal vero criminale che rimane nell’ombra e può così fuggire indisturbato con i soldi, rendendo colpevole una vittima innocente.

Susya di Dani Rosemberg & Yoav Gross è un’importante co-produzione israelo-palestinese, un documentario che segue da vicino una famiglia palestinese ritornare al paese natio dopo molto tempo.

Sanzaru di Roy Ng Wee Kiat è un altro dei corti provenienti dal prolifico Ngee Ann Polytechnic di Singapore. Il corto si apre con una citazione di Confucio (“non vedere il male, non sentire il male, non parlare del male”) che per il giovane protagonista, cui hanno ucciso il padre e poi violentato la madre, diventa un insegnamento di vita che sarà alla base della sua vendetta.

L’ultimo corto del Concorso internazionale della giornata è il francese Le jour où le fils de Rainer s’est noyé di Aurélien Vernhes-Lermusiaux da Le Fresnoy. Il corto mostra, in un unico piano-sequenza molto drammatico, le scene di dolore conseguenti a quella che s’intuisce esser stata la morte d’un bambino

Un altro atteso programma speciale era quello dedicato a La “Lunga marcia” dei marchi cinesi, una rassegna di 35 spot del 2008, anno fondamentale per la Cina poiché grazie alle Olimpiadi i riflettori del mondo si sono concentrati su di essa. Il focus internazionale, curato da Giovanna Puppin, è riuscito nell’impresa di svelare un poco agli spettatori parte del “mistero cinese”, offrendo un ritratto a tutto tondo della Cina contemporanea colto da un punto di vista originale e privilegiato.

La seconda giornata si è conclusa con due speciali curati da Carlo Montanaro, grande studioso di cinema al quale si deve il merito di aver riportato alla luce moltissimi lavori da lungo tempo dimenticati.

Il programma di domani venerdì 30 marzo:

  • ore 11.00 – ELLIOTT ERWITT. Fotografie come racconti – Pictures as tales
  • ore 14.00 – Workshop VideoTraces Viral Competition
  • ore 16.00 – Concorso Internazionale (Historia muerta, Lucky seven, Be natural, Gulmohar, Quell’estate al mare, Awful wedded wife)
  • ore 18.00 – Concorso Internazionale (Satellite of love, Samudra, Apele tac, Beauty, Ordinary compulsions)
  • ore 20.00 – Echo Park Film Center

 

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