Ca’ Foscari Short Film Festival. I vincitori del campionato studentesco

VENEZIA – Le jour où le fils de Raïner s’est noyé – The Day When Raíner Son’s Drowned (Francia, 2011, 15′) di Aurèlien Vernhes-Lermusiaux, prodotto dalla scuola di cinema francese Le Fresnoy è risultato il vincitore  del Concorso internazionale alla seconda edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival, primo campionato mondiale del cortometraggio organizzato dall’università Ca’ Foscari di Venezia.

La giuria internazionale composta dalla critica cinematografica Irene Bignardi, il regista italiano Pappi Corsicato e il regista-pittore algerino Rachid Mohamed Benhadj ha premiato il film francese con la seguente motivazione: “Per la tensione e il senso di mistero con cui racconta un tragico evento – l’annegamento di un ragazzo -, trasformando l’esplorazione delle reazioni e del dolore di una comunità da esercizio di stile, in un momento di altissima empatia”.

Il cortometraggio vincitore consiste in un virtuosistico piano sequenza di quindici minuti nel quale il regista mostra le reazioni al dolore per la morte di un bambino da parte della comunità di un paesino, mentre questa è in cammino per dare la triste notizia ai genitori, ancora ignari del tutto. Girato in un efficace bianco e nero – e quasi completamente privo di dialoghi – il corto riesce a trasmettere allo spettatore quel senso di rassegnazione e dolore tipico di una tragedia del genere, nel quale i volti degli abitanti vengono lentamente passati in rassegna uno per uno, mute maschere di dolore in cammino, come se si trattasse di una marcia spettrale. Anche la scelta dell’ambientazione, in uno scenario fatiscente e quasi post-atomico, contribuisce non poco a creare il senso di oppressione e angoscia che permea il lavoro. Aurèlien Vernhes-Lermusiaux – che ha ringraziato il pubblico con un commosso video-messaggio – è riuscito perfettamente a condensare in questo lavoro la sua idea di cinema che egli stesso riassume così: “Cerco di far entrare lo spettatore nel mio mondo. Vorrei creare un cinema poetico, contemplativo e sensuale: un cinema fatto di percezioni.”

Gli altri premi della seconda edizione del Ca’ Foscari Short Film Festival

Il vincitore è risultato essere Italia 150° (Italia, 2011, 1′), un’animazione creata dalla classe IV AIAG di Arti Grafiche da Treviso coordinata da Rita Mungiardi. Il corto ha vinto con la seguente motivazione: “Per l’originalità dell’idea e la felicità della sintesi, che si presenta in un’allegoria appropriata di tempi, perfetti per un prodotto di grafica e animazione, trasmettendo con leggerezza un’idea importante anche sociale”. Il corto è un piccolo tributo all’Italia, alla fatica con la quale è stata “acrobaticamente” fondata e alla necessità di rimanere uniti.  
– Il Concorso sceneggiature brevi, sempre dedicato agli studenti appartenenti agli istituti medi e superiori della regione Veneto, ha visto trionfare Alessandro Padovani con Gli uomini-libro. La motivazione è la seguente: “Per aver saputo cogliere gli stimoli della tradizione letteraria e cinematografica, inserendo in un’ambientazione suggestiva il tema del “libro vivente”; per l’efficacia della drammatizzazione e la sua traducibilità in immagini filmiche”. Alessandro Padovani, ritirando il premio, ha affermato di esser già riuscito a trasformare la sua sceneggiatura in un cortometraggio e il Ca’ Foscari Short lo aspetta quindi con il suo lavoro alla prossima edizione del Festival.

E ancora le tre menzioni speciali. La prima è il VideoConcorso Pasinetti, consegnata sempre nell’ambito dei cortometraggi iscritti al Concorso istituti del Veneto, è stata conferita a Nemici (Italia, 2011, 9′ 33” ) di Giuseppe Pellegrinotti Mari con questa motivazione: Efficace dialogo-monologo sui perché della vita e sapiente dosaggio di risposte aperte al dubbio. Un “interno giorno” in cui attenta e’ la regia e curata l’interpretazione. La menzione consiste in una targa e un libro d’arte.  

Le altre due menzioni speciali riguardano invece i cortometraggi del Concorso internazionale . La prima è il Premio Volumina – Cinema come arte, per l’opera che offre il miglior contributo al cinema come arte ed è andato alla regista rumena Anca Miruna Låz?rescu della University for Film and Television Munich (HFF), per il suo Apele tac – Silent River (Germania/Romania, 2011, 29′): “per aver creato un mediometraggio intenso, impegnato e coraggioso; per l’ottima fusione tra estetica, tecnica e drammaturgia, raccontando la complessità dei personaggi attraverso la cura dei dettagli e l’attenzione alla luce”. E’ l’acqua, elemento cardine in tutte le arti, a costituire l’essenza di Silent River, riprendendo il suo duplice ruolo di donatrice di vita e cambiamento, ma anche di pericolo e mistero.

Il Premio Raro Video va al film studentesco più libero, eccentrico, illegale e anti accademico ed è stato assegnato a Shtormovoje preduprezhdeniye – Coast Warning (Russia, 2011, 7′ 45” ) della regista kazaka Aleksandra Shadrina proveniente dalla Shkola Animatsionnoi Rezhissury (SHAR) con la motivazione: “Per l’intensità di un dialogo al di là delle parole, la finezza della grafica e la forza delle immagini; per la scelta controcorrente nell’uso del colore e del muto capace di animare una realtà sottile e delicata. Per il coraggio di lanciare un messaggio positivo in un momemto in cui vedere tutto nero sembrerebbe la soluzione più ovvia”.

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