Primo Piano sull’autore. Appunti per il prossimo Ministro della Cultura

ASSISI (nostro inviato) Dopo l’incontro con Gina Lollobrigida  il dibattito moderato da Marco Spagnoli ha chiuso la sezione collaterale del XXXI Primo Piano sull’Autore, intitolata  “Dove va il cinema italiano? Oltre la commedia, le nuove proposte”, che ha visto la proiezione gratuita di pellicole di successo, realizzate nell’ultima stagione.

Si è discusso sul ruolo del nostro nuovo cinema nel sistema produttivo, sulla possibilità, attraverso i generi, di una diversificazione dell’offerta che incoraggi la ripresa dell’industria. Gli interventi focalizzati soprattutto sulle difficoltà generate dalla congiuntura: tagli ai fondi pubblici, la presenza sempre più ingombrante della pirateria informatica, la crisi delle sale, quella vocazionale degli autori e –  tasto più volte ribadito –  l’inadeguatezza di una legislazione che fa fatica a proteggere la produzione nazionale. Queste le indicazioni sulle principali cause della crisi del cinema italiano individuate dai protagonisti riuniti ad Assisi. Veri e propri appunti per il prossimo Ministro della Cultura.

Ecco in sintesi alcuni degli interventi:

Emiliano Corapi (regista del noir Sulla strada di casa) ha raccontato delle difficoltà incontrate per realizzare la sua opera: “I grandi produttori italiani non sono interessati ad un film che non sia una commedia.”

 Il regista Claudio Sestieri ha invece puntato il dito sull’inadeguatezza legislativa e la crisi delle sale: “avevamo riposto molte speranze nella nuova legge sul cinema, copiata da quella francese che è all’avanguardia e che prevede che anche i provider di internet contribuiscano al finanziamento del cinema. Ma questa proposta giace da tempo nei cassetti della Camera. Altro problema è che le sale stanno morendo ed anche producendo più film, questi non avranno sbocchi. E se i negozi non ci sono la merce non si vende.”

Aureliano Madei (20 sigarette) ha indicato alcune idee per rilanciare la cultura del cinema fra il pubblico: “Le sale potrebbero incentivare il biglietto per far fruire agli utenti una intera giornata di cinema, e bisognerebbe avere più coraggio per creare un circuito produttivo alternativo anche per i generi”.

Il giornalista Antonello Sarno ha sottolineato il fatto che i grandi autori italiani non si sono schierati apertamente contro la pirateria informatica.

Il regista Massimo Guglielmi sottolinea che la crisi è di tutta la società: “La gente fa fatica ad arrivare a fine mese e questo Paese ha disinvestito dal settore culturale. Dobbiamo chiederci se sia ancora giusto fare questo cinema, visto che non abbiamo più le energie economiche ed intellettuali per raccontare quello che ci sta accadendo intorno”.

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