MyMovies One. “Rosalie”, metafora sulla condizione del diverso

Secondo il dizionario Treccaniil mostro è un essere con caratteristiche diverse dalla norma, che generano stupore e paura.

Tale è nella Francia di fine ottocento chiunque abbia un corpo con questi attributi, alcuni dei quali divennero fenomeni da baraccone con relativa fortuna economica.

Nacquero inoltre, nel secolo XIX, gli zoo umani, esposizioni al pubblico di popolazioni straniere che venivano catturate, imprigionate e obbligate a restare chiuse in recinti o gabbie.  Le mostre spesso enfatizzavano le differenze tra gli stili di vita europei occidentali e quelli di altre etnie, basandosi su una concezione razzista e coloniale dell’umanità: oggi tali esposizioni sono state condannate in quanto disumane.

Il film di Stéphanie di Giusto “Rosalie” – uscito in Italia nel 2024 e oggi fruibile in streaming su MyMovies One –  è molto liberamente ispirato alla storia vera di Clémentine Delait la cosiddetta donna barbuta, nata nel 1865 a Chaumousey, nella Francia orientale.

“Rosalie” racconta della protagonista (Nadia Tereszkiewicz) che, dietro compenso, tacendo la disfunzione ormonale che le procura irsutismo, va in sposa ad Abel (Benoît Magimel), un pover’uomo proprietario di un locale che va in rovina, da quando il magnate della zona ha deciso di bandire l’alcol. 

Scoperta la condizione della moglie, Abel l’allontana inorridito. Ma Rosalie è una giovane determinata e molto intelligente che, essendo a suo modo attraente, per farsi amare cerca di rimpinguare le finanze del marito: si fa crescere la barba diventando un irresistibile richiamo per la curiosità degli avventori, i quali scoprendone il buon carattere imparano a tollerarla.

Rosalie vorrebbe un figlio in una condizione di normalità, alla quale tende come fondamento della vita. Ci riuscirà?

Il film è stato presentato nel 2023 a Cannes in anteprima nella sezione Un certain Regard, ma dalla critica ha avuto un’accoglienza molto tiepida. L’associazione Collectif Intersexe Activiste – OII France (Associazione francese delle e per le persone intersessuali) lo ha criticato per aver presentato un personaggio tragico mentre Clémentine Delait parla di sé con orgoglio nelle sue memorie. Stéphanie di Giusto però ha spesso dichiarato alla stampa che, pur avendo letto la biografia di Clémentine Delait, voleva andare oltre le vicende realmente accadute.

 Secondo il mio opinabile parere “Rosalie” è un bel film che, discostandosi dal personaggio reale, ne fa metafora della nostra difficile relazione con il diverso – non è forse così il rapporto dei più verso lo straniero, il transessuale, verso tutti coloro i quali si discostano dalla normalità, fisicamente e non solo? – nonché sul bisogno di comunione che hanno tutti gli esseri viventi, anche quelli più indomiti e fieri della loro originalità. Un encomio a tutto il cast. Affascinante l’ambientazione nella campagna della provincia francese.

“Rosalie” in streaming su MyMovies One 

Un film di Stéphanie Di Giusto con Nadia Tereszkiewicz, Benoît Magimel, Benjamin Biolay, Guillaume Gouix, Gustave Kervern. Genere Biografico durata 115 minuti. Produzione Francia, Belgio 2023. 

Condividi sui social

Articoli correlati