Da Venezia a Roma. Intelligenza artificiale e audiovisivo: panel con sondaggio SWG. Video

Si è tenuto un interessante panel dedicato a intelligenza artificiale e audiovisivo, nell’ambito della manifestazione Da Venezia a Roma e nel Lazio 2025, presso il Cinema Farnese di Roma.

L’incontro, moderato da Francesca Romana Massaro (Writers Guild Italia), ha visto la partecipazione di Francesco Ranieri Martinotti (Giornate degli Autori e ANAC), Alfredo Valeri (Sapienza Università di Roma), Giorgio Glaviano (Writers Guild Italia), Lorenzo Sportiello e Giulio Rizzo (100autori), Fabrizio Berruti (ANAC), Toni Biocca (AIDAC) e Stefano Mainetti (Associazione Compositori Musica per Film – ACMF).

Il meeting si è aperto con la proiezione del video “Chi ha incastrato l’IA?”, realizzato in sole quattro ore dal regista Andrea Traina, grazie all’intelligenza artificiale, che con ironia ha mostrato le reazioni che la maggior parte delle persone ha, professionisti e non, all’impatto con questa tecnologia.

Video che in sintesi e con ironia dà l’idea di come frequentemente si entri in rapporto con ciò che permette alle macchine di svolgere compiti finora prerogativa della sola intelligenza umana, come imparare, elaborare logicamente, risolvere problemi e decidere. 

Folta e attenta la presenza dei partecipanti che, soprattutto interessati allo spinoso problema se l’AI possa togliere ad alcuni la possibilità di lavorare e sopravvivere, sono intervenuti per dibattere i modi migliori e più produttivi per l’utilizzo di questa tecnologia la quale, è stato sottolineato, non può prescindere comunque dall’uomo.

Altro tema spinoso, largamente discusso, è stato il controllo che l’intelligenza artificiale potrebbe avere su larghe fasce della popolazione, quando è volutamente programmata per dare risposte che indirizzano in un senso o nell’altro gli utenti. 

Gli algoritmi e i modelli matematici che elaborano grandi quantità di dati per riconoscere schemi, fare previsioni e adattare il proprio comportamento, simulando le nostre capacità cognitive, possono essere infatti predisposti alla fonte al fine di indirizzare le coscienze e di conseguenza manipolarle. 

Questione che abbraccia argomenti etici, politici, libertà di pensiero, trasparenza delle informazioni e altro. Un partecipante è con forza intervenuto per precisare quanto non si debba aver paura di questa nuova realtà perché ci aiuta, ma sia necessario invece capire come rapportarsi a lei in modo utile. 

Alla discussione che ha fatto seguito è stato detto che per relazionarsi in maniera paritaria all’ intelligenza artificiale l’uomo deve essere quanto più attento, informato e deve saper discernere. Atteggiamento del resto sano e vincente da sempre verso tutto ciò che prelude il futuro.

Durante il panel è stato presentato un illuminante sondaggio inedito realizzato da SWG, commissionato da WGI in collaborazione con ANAC, 100autori e AIDAC, condotto tra il 21 luglio e il 4 agosto 2025 su un campione di 363 professionisti del settore – 51% sceneggiatori, 17% adattatori, 32% registi. Il professor Alfredo Valeri ha illustrato i dati, che offrono per la prima volta una fotografia chiara sull’uso dell’IA nell’audiovisivo italiano.

E’ emerso che un autore su due utilizza già strumenti di intelligenza artificiale, con modalità diverse a seconda del ruolo: gli sceneggiatori prediligono tool generalisti e gratuiti, mentre i registi si orientano verso software specialistici e dedicati. L’approccio è ancora prevalentemente sperimentale, con una logica di learning by doing, e solo 2 professionisti su 10 possono essere considerati veri esperti.

Il sondaggio evidenzia un atteggiamento che, seppur con forte richiesta di regole e tutele ,  è generalmente positivo verso l’IA. Ciò che soprattutto temono gli autori è il rischio di omologazione vale a dire appiattimento creativo, la perdita di originalità. Inoltre l’impatto sui posti di lavoro più tradizionali, in particolare adattatori, montatori, compositori ed esperti di effetti speciali.

Per tale ragione i relatori hanno sottolineato la necessità di una regolamentazione chiara e di un tavolo permanente di confronto tra istituzioni, associazioni e professionisti, per garantire equo compenso, trasparenza e un uso etico dell’intelligenza artificiale.

In una parola l’intelligenza artificiale non surclasserà l’uomo se sarà capace di essere più intelligente dello stesso strumento da lui creato. 

Chi ha incastrato l’IA? – Andrea Traina – Video

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