“Il fondamentalista riluttante”. Una pellicola splendida. Recensione. Trailer

ROMA – Changez Khan è un brillante studente pakistano di Princeton, pronto a giocarsi le carte migliori in un ostico colloquio con il burbero  Jim Cross (Kiefer Sutherland). Ogni anno sono migliaia gli studenti che tentano la scalata al muro finanziario più famoso del mondo, eppure Changez ha qualcosa in più che gli permette di avvicinarsi al sogno americano, tanto agognato mentre dalle paludi della sua Lahore, cercava una via di fuga.

Ma ecco arrivare il successo: assunto come consulente da una prestigiosa società newyorkese, comincia a macinare profitti e ottimizzare drastici bilanci aziendali. I suoi impietosi giudizi diventano condanna per alcuni e misericordia per altri. Dal suo ufficio situato in cima ad uno dei grattacieli di Manhattan sente il mondo scorrere ai suoi piedi, sente di avercela fatta: è un cittadino americano.

Il destino può però essere alquanto impietoso: durante una trasferta nelle Filippine per la valutazione di un’azienda importante vede scorrere sullo schermo le ormai familiari immagini dell’11 settembre 2001, quando le Torri Gemelle furono colpite da un attentato terroristico. La certezza di essere parte integrante della civiltà a stelle e striscie si sgretola assieme ai due giganti di metallo, e quell’attacco al cuore del colosso mondiale (da lui definito provocatoriamente “un atto geniale”) è destinato a cambiare per sempre la sua vita e quella di milioni di americani. Un nazionalismo diffidente si sostituisce alla secolare libertà sancita nella costituzione, e anche Khan comincia ad essere identificato come l’altro, il nemico.

Lo scontro sociale rischia di scadere (nuovamente) nello scontro ideologico, con tanti piccoli 11 settembre che sembrano ripetersi nel microcosmo di vite anonime che si scontrano. La barba di Khan diventa misura della distanza con quel mondo tanto ammirato. Ora il problema non è inseguire un sogno americano che ormai ha deluso, ma capire se possa esistere per le nuove generazioni un sogno pakistano.

Il film, diretto dalla regista indiana Mira Nair, ha inaugurato fuori concorso la La 69esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, suscitando unanime consenso. Una pellicola splendida, in cui i ripetuti rischi di pregiudizi anti-americani o anti-pakistani vengono smarcati con sorprendente abilità. Scopo del film non è attribuire colpe o responsabilità, tantomeno ergersi a giudice degli eventi storici. Il fondamentalista riluttante è una spassionata dichiarazione d’amore verso l’umanità, in cui le reiterate delusioni causate da una società (quella americana) impaurita e chiusa in se stessa non macchiano quel desiderio di pace e di giustizia dietro ogni idea di futuro. Non un sogno americano, non un sogno pakistano. Semplicemente un sogno umano.

Titolo: Il Fondamentalista Riluttante
Regia: Mira Nair
Cast: Riz Ahmed, Liev Schreiber, Kate Hudson, Kiefer Sutherland, Om Puri
Genere: Drammatico
Durata: 105′
Produzione: Mirabai Films, Cine Mosaic, The Doha Film Institute
Distribuzione: Eagle Pictures
Paese: USA, India, Pakistan

Uscita: 13/06/2013ù

Il fondamentalista riluttante – trailer

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