ROMA – Giunto al quarto titolo shakespeariano della stagione 2013, il Silvano Toti Globe Theatre mette in scena una delle opere più crudeli e, per questo, interessanti del Bardo.
E il Riccardo III nell’adattamento del regista Marco Carniti è un tiranno assoluto, un personaggio negativo a tutto tondo. Il dramma fa parte della tetralogia minore di William Shakespeare dedicata alla storia dell’Inghilterra: dopo quasi trent’anni di guerra tra la casata degli York e dei Lancaster, il Paese è guidato da re Edoardo IV. Ma il più giovane fratello del sovrano, Riccardo, avido di potere, è deciso a prendere il posto del fratello e ad uccidere tutti quelli che potrebbero impedire la sua ascesa.
Il bravissimo Maurizio Donadoni interpreta un re crudele, ambizioso, manipolatore, ma anche insicuro, tormentato e spaventato dalla solitudine. È ossessionato dal Potere, che Shakespeare qui intende come il prodotto della bestialità umana: il Duca di Gloucester, a differenza del vero Riccardo, è nato deforme, quasi rifiutato da una madre che non riuscirà mai ad amarlo quanto i due fratelli maggiori. Deforme e proprio per questo amorale, “Riccardo gioca con ironia sarcastica con se stesso e con il destino degli altri” scrive Carniti nelle sue note di regia, “come un attore sul palcoscenico del mondo che mette la sua esistenza sempre al limite dell’umano, camminando in equilibrio tra la vita e la morte”.
Milanese, già assistente di Strehler in alcuni dei suoi spettacoli maggiori, Carniti mette nel dramma elisabettiano un grande spirito eclettico: dall’allestimento traspare la preparazione completa del regista che alterna regie teatrali, liriche e cinematografiche. Una lunga passerella rossa sospesa come un ponte levatoio, che termina in fondo al palco con una torre dello stesso colore e una porta che si abbassa bruscamente come una ghigliottina. Lo sguardo dello spettatore è attirato inevitabilmente su quella passerella: “Come attraverso un obiettivo fotografico, un trampolino sulla vita, una strada a senso unico che con un movimento perpetuo proietta Riccardo e le sue vittime dalla propria immagine riflessa a compiere il salto nel vuoto” spiega Carniti. Una delle opere più lunghe di Shakespeare (tre ore e mezza) che scivola veloce, tenendo incollato lo spettatore all’azione con coreografie studiate al dettaglio e musiche potenti a scandire i momenti più tragici.
L’efficacia dello spettacolo è merito anche dei bravissimi attori che lo interpretano: oltre a Donadoni, Melania Giglio (Margherita D’Anjou) e Pia Lanciotti (Regina Elisabetta). In più, ritroviamo Sebastian Morosini (Principe Edoardo) e Gianlugi Fogacci (Buckingham), già rispettivamente paggio di Mercuzio e Frate Lorenzo nelle oltre 20 repliche di Romeo e Giulietta diretto da Gigi Proietti.
Silvano Toti Globe Theatre
Largo Aqua Felix, Roma
Dal 29 agosto all’8 settmbre
Interpreti
(in ordine alfabetico)
LADY ANNA
CONTE DI RICHMOND
DUCA DI CLARENCE
LORD HASTINGS
MARGHERITA FIGLIA DI CLARENCE
LORD STANLEY
ELISABETTA MOGLIE DI RE EDOARDO
RE EDOARDO
CITTADINO
RICCARDO III DUCA DI GLOUCESTER
DUCA DI BUCKINGHAM
MARGHERITA D’ANJOU
DUCA DI YORK
CONTE DI RIVERS
PRINCIPE EDUARD
DUCHESSA DI YORK
SIR WILLIAM CATESBY
SIR BRACKENBURY
FEDERICA BERN
MARCO BONADEI
TOMMASO CARDARELLI
PATRIZIO CIGLIANO
BENEDETTA CIGLIANO
MASSIMO CIMAGLIA
PIA LANCIOTTI
NICOLA D’ERAMO
PASQUALE DI FILIPPO
MAURIZIO DONADONI
GIANLUIGI FOGACCI
MELANIA GIGLIO
GABRIELE GRANITO
RAFFAELE LATAGLIATA
SEBASTIAN MOROSINI
PAILA PAVESE
EMANUELE SALCE
ALESSIO SARDELLI
SCENE
Fabiana Di Marco
COSTUMI
Maria Filippi
DISEGNO LUCI
Umile Vainieri
PROGETTO FONICO
Franco Patimo
MUSICHE
David Barittoni
AIUTO REGIA
Adamo Lorenzetti