“Il cigno nero”, il buio dentro. La recensione

ROMA – Nina  è una ballerina che nel “Lago dei cigni” di Cajkovski danza il Cigno Bianco.

Per interpretare anche il Cigno Nero  è obbligata a portare a galla la parta oscura di sé:  discesa  coreografica negli inferi di un essere umano che vorrebbe essere perfetta e senza macchia. Il regista di “Black Swan “ si focalizza sulle pulsioni  sessuali e aggressive che la creazione artistica porta dietro. Disvela le contraddizioni umane con tutù che sanguinano,  fluidi corporali sporchi,  scarpette  come  strumenti  di tortura. “Il cigno nero”  è il rimosso da cui genera il candido impeccabile balletto classico.

Thomas (Vincent Cassel),  mefistofelico direttore della compagnia  regna come un sovrano sul corpo di ballo, sceglie la prima ballerina,  ne fa la sua favorita,  poi la butta via e passa ad altra, a letto e sulla scena. Nina (Natalie Portman) deve essere all’altezza del modello di perfezione che si è data, deve accontentare sua madre. Si allena ferocemente perché Thomas la prenda come nuova protagonista del Lago dei cigni.   Intorno  le ragazze del corpo di ballo amiche-nemiche,  rose da rivalità e invidia. La ex prima ballerina, ex favorita di Thomas, si autodistrugge sul viale del tramonto.  L’antagonista di Nina, Lily (Mila Kunis), sessualmente libera quanto Nina è repressa, scatenerà in Nina  desiderio di eliminazione, ma anche irrefrenabile concupiscenza lesbica.

Nina fugge il doppio da sé, la parte perversa. ‘Sei un cigno bianco perfetto, ma non riesci ad essere cigno nero’, le rinfaccia continuamente il direttore.  Per dirla con Jung, deve inglobare la sua “ombra”, liberare la zona temuta – gli istinti sessuali e belluini –  per potere essere in grado di interpretare le due facce del cigno. Il prezzo da pagare,  altissimo. Temi psicanaliti,  temi spirituali  trattati anche  nel buddismo, scardinano le nostre difese e ci affascinano mettendoci in contatto con l’inconscio,   ci conquistano con la forza della narrazione simbolica. Elementi del classico psycho-thriller sono tuttavia serviti con contorni indigesti. Nina schizofrenica, autolesionista,  paranoica nei confronti della rivale Lily, il doppio  evocato ossessivamente con il Cigno Bianco e il Cigno Nero, hanno  ridondanze horror.
La schematicità del racconto, senza sfumature e mezzi toni, l’abolizione di  ogni ambiguità, trasforma tuttavia il film in una parabola esemplare:  liberare il lato oscuro può essere salvezza o autodistruzione. Natalie Portman più che brava, degna dell’oscar per la migliore interpretazione,  si sfalda nella follia  con adesione completa al personaggio,  nella grazia sublime di un corpo in movimento.

USCITA CINEMA: Nelle sale
REGIA: Darren Aronofsky
SCENEGGIATURA: Darren Aronofsky, Mark Heyman, John McLaughlin
ATTORI: Natalie Portman, Vincent Cassel, Mila Kunis, Winona Ryder, Barbara Hershey, Kristina Anapau, Benjamin Millepied, Ksenia Solo, Janet Montgomery, Sebastian Stan, Toby Hemingway, Sergio Torrado, Mark Margolis, Tina Sloan, Abe Aronofsky, Charlotte Aronofsky, Christopher Gartin

FOTOGRAFIA: Matthew Libatique
MONTAGGIO: Andrew Weisblum
MUSICHE: Clint Mansell
PRODUZIONE: Cross Creek Pictures, Phoenix Pictures, Protozoa Pictures
DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox
PAESE: USA 2010
GENERE: Drammatico, Thriller
DURATA: 103 Min
FORMATO: Colore 2.35 : 1

TRailer



Trailer fornito da Filmtrailer.com

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