Pompei. Culmine dell’amore senza senso. Recensione. Trailer

TRAMA – Primo secolo dopo Cristo: Nella lontana Britannia, ai confini dell’impero romano, il piccolo celta Milo assiste allo sterminio della sua gente. Il dolore si trasformerà in rabbia e in abilità di lotta.

Venduto come schiavo, diventa ben presto un gladiatore invincibile. A Pompei Cassia, giovane figlia di un mercante, si innamora di lui ed è ricambiata. La loro fulminea storia di amore è osteggiata dal senatore romano Corvo che ha messo gli occhi sulla giovane ed è intenzionato a far valere il suo potere. Tuttavia c’è un pericolo ben più grave che incombe sui protagonisti della vicenda: siamo nel tempo (79 D.C.) e nel luogo della più drammatica e sconvolgente eruzione del Vesuvio che la storia ricordi.  

COMMENTO – “Pompei” è un film approssimativo e non ci riferiamo alla fedeltà della ricostruzione storica, su cui non avevamo pretese. E’ approssimativo nei dettagli delle scene d’azione, in una sceneggiatura veramente grossolana, nelle interpretazioni dei suoi attori (difficile credere che siano davvero quei personaggi). Non ci voleva un raffinato chef per cucinare questo “Pompei” ed il regista Paul W. S. Anderson si propone quale esperto di minestroni. A suo tempo aveva mescolato con disinvoltura  “alien” e “predator” in un’ opera tanto furba quanto trascurabile. Oggi ci propone un altro mix commercialmente esplosivo fra l’epica furia de “Il Gladiatore” e l’ amore drammatico, struggente di “Titanic”. Su queste basi il successo al botteghino è garantito e non c’è bisogno di scervellarsi per creare uno sviluppo narrativo in qualche misura plausibile. Il colpo di fulmine fra Cassia e Milo ha davvero del miracoloso e quando lui decide di non fuggire ma di restare con lei per difenderla da un pericolo in quel momento inesistente si raggiunge il culmine dell’amore non-sense. Eppure Anderson ha un merito importante: riesce a concludere il film al 98esimo minuto senza tirarla per le lunghe. Il bollito non scuoce, rimane commestibile per i più e perfino gradevole per chi non va troppo per il sottile. Una nota di merito va all’uso del 3D che, oltre a porre in risalto gli addominali di Kit Harington, rende particolarmente intense alcune scene di distruzione. L’ impotenza e la fragilità umana di fronte alla furia degli elementi naturali è resa talvolta con efficace drammaticità. Pensiamo ad esempio alle scene in cui alcuni personaggi vengono letteralmente inghiottiti dalla terra. Peccato che un film richieda anche una sceneggiatura un minimo valida. Fra “Pompei” ed il cinema di qualità passa in mezzo una colata lavica.

 

REGIA: Paul W. S. Anderson

ATTORI: Kit Harington, Emily Browning, Carrie-Anne Moss, Kiefer Sutherland

SCEGGIATURA: Janet Scott Batchler, Lee Batchler, Michael Robert Johnson

FOTOGRAFIA: Glen MacPherson

PRODUZIONE: USA/ Germania

GENERE: Drammatico

DURATA: 98 Minuti

USCITA NELLA SALE: 20 Febbraio

Pompei – Trailer

 

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