Teatro Documenti. “Frida Khalo” di Valeria Moretti, la prima in Italia. 20-23 marzo

ROMA – In occasione della Mostra alle Scuderie del Quirinale a Roma dedicata alla grande pittrice messicana Frida Kahlo, verrà presentato  al Teatro di Documenti dal 20 al 23 marzo il lavoro teatrale di Valeria Moretti  Frida K. interpretato da Enrica Rosso.

Nell’introdurre la grande pittrice messicana Frida Kahlo, bisogna ricordare pochi elementi della sua vita che rendono il dolore e la grandezza di questa creatura che  ha in sé  qualcosa di eroico che si aggiunge al fascino d’artista. A diciotto anni Frida ebbe un gravissimo incidente:  su un tram, a causa di uno scontro, fu trapassata da parte a parte da un corrimano che le sfondò il bacino. Ciò segnò per sempre e rese più breve la sua vita, Fu moglie di Diego Rivera, un uomo al quale lei fu fedelissima, mentre lui la tradì in continuazione, persino con sua sorella. Frida conobbe le più grandi sofferenze fisiche e psicologiche.

“Tutto concorre a fare di lei un personaggio e lei stessa aveva l’attitudine ad esserlo e a volerlo essere – sottolinea Valeria Moretti, autrice della prima piece italiana su Frida, aggiungendo ai fatti un tocco morettiano, personale, interpretativo, delucidativo –  Altrimenti perché tanti autoritratti? Altrimenti perché divenire lei stessa un’opera d’arte? E poiché il fascino è sempre un inspiegabile mistero, tanto più prezioso perché inafferrabile, le ragioni dell’attualità di Frida Kahlo – aggiunge – risiedono, probabilmente, dentro di noi”. 

Frida Khalo da viva – nella prima metà del Novecento – destava ammirazione, curiosità, stupore, interesse.  L’intensità magnetica dello sguardo, la bellezza e fierezza inusuali, un’arte sorprendente, la brutalità degli interventi chirurgici, la fiammante fede politica, le turbolente vicende amorose (dal noto marito il pittore Diego Rivera che sposò divorziò risposò, alla liaison con Trotzky compreso qualche intermezzo femminile), la poeticità dell’abbigliamento, la leggenda del surrealismo…   

Da noi è da poco che l’ immagine e i quadri di Frida Khalo sono diventati oggetti di culto trasferiti su magliette, poster, cartoline, distintivi, gadgets di vario genere. Valeria Moretti è stata l’antesignana di una moda che oggi impazza. Per capire la genesi del lavoro di questa drammaturga va chiarito che Valeria Moretti  si è già interessata alla vita delle pittrici scrivendo Le più belle del reale – Pittrici in autoritratto dal 500 all’800 (Edizioni Spada) e un testo teatrale dal titolo Una tavolozza rosso sangue (1996)  nel quale si intrecciavanono i destini di tre artiste di nazionalità ed epoche diverse: Artemisia Gentileschi, Elisabeth Vigée le Brun e Frida Kahlo.  Artiste accomunate da un evento drammatico: lo stupro per Artemisia, la fuga dalla ghigliottina per Elisabeth pittrice favorita di Maria Antonietta, l’incidente stradale di cui rimase vittima la giovanissima Frida. Il testo è stato rappresentato anche a Parigi. 

Il ritratto teatrale di Frida Kahlo, scritto da Valeria Moretti, ha la caratteristica di dare alla fantasia i colori della realtà e di essere al tempo stesso storia e confessione.La continua proiezione di sé darà agli spettatori la sensazione di guardare dentro un caleidoscopio dove, accanto a Frida, appaiono e scompaiono, in un magico gioco di specchi, le immagini fantasmatiche delle donne e degli uomini da lei amati, da Diego Rivera a Lev Trockij.

Enrica Rosso darà corpo e voce a questa Frida Khalo.  L’attrice  debutta nel 1978 al Teatro La Fenice di Venezia nell’opera recitata Cailles en sarcophage, libretto e regia di Giorgio Marini, musiche di Salvatore Sciarrino.  Da allora alterna esperienze di teatro classico e teatro di ricerca interpretando, tra gli altri, i ruoli di Lulù, Salomè, Aglaja, Elettra, Madame de Sade, Tiresia, Atena, Desdemona Miss Ambiguità. Nel 1989 con Omaggio a Celine firma la sua prima regia. Prende parte a numerose produzioni televisive tra cui Gino Bartali  l’Intramontabile per la regia di Alberto Negrin e Maria José di Carlo Lizzani. Per il cinema ricordiamo Il caso Moro regia di Giuseppe Ferrara con Gian Maria Volontè in cui impersona la brigatista Barbara Balzerani e L’uomo in più di Paolo Sorrentino con Beppe Servillo di cui è protagonista femminile. Come avvicinarsi ad un’icona del Novecento che si è messa in scena nella vita lasciandoci infinite, ipnotiche immagini di sé? “Con grande misura e rispettosa semplicità” risponde Enrica Rosso.

 “Frida K.” In cartellone a Roma al Teatro di Documenti  (Via Nicola Zabaglia 42) da giovedì 20 a domenica 23 marzo 2014.

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