Teatro Due. Cover: Stairway to Heaven

Dedicato alle persone che hanno perso le speranze di poter cambiare…

Non esistono terre pure o terre impure di per sé. 

La differenza sta unicamente nella bontà o malvagità della nostra mente.

Nichiren Daishonin 

(monaco buddista giapponese, epoca dei Samurai)

ROMA – Uno spettacolo multimediale giocato sull’anima, o meglio su quel repertorio musicale che attraverso la purezza di testi, l’emotività delle melodie, la costruzione di sonorità coinvolgenti ed eterne alla memoria, risveglia desideri di bellezza e poesia, accende coraggio e speranza, infonde entusiasmo e gioia di vivere. Su queste linee di positività, e servendosi della propria esperienza, trascorsa l’una alla prestigiosa scuola di Pina Bausch come danzatrice solista e coreografa, l’altro alla composizione di numerose musiche di scena e videografie, Caterina Genta e Marco Schiavoni propongono in anteprima Cover: stairway to heaven, performance teatrale “completa”, in programma dal 22 aprile all’11 maggio al TeatroDueRoma teatro stabile d’essai.

Non una semplice performance di Teatro-Canzone, ma un vero e proprio esperimento subliminale in cui la musica dal vivo suonata da Schiavoni, l’interpretazione vocale-danzata di Caterina Genta e le videografie che “fuoriescono” dallo schermo quali veri e propri personaggi drammaturgici – elaborate insieme a Fabio Nardelli e alla storica rock band romana degli UNIPLUX  – ben si amalgamano al repertorio musicale prescelto, che va dai Led Zeppelin a Fred Buscaglione. Tra i brani selezionati (e riarrangiati in funzioni dell’episodio scenico preposto) alcuni must evocativi come Stairway to Heaven, presente anche in versione italiana con la voce fuori campo di Alessandro Gassman,  By this river di Brian Eno, Because the Night di Patti Smith, Wish you were here dei Pink Floyd ma anche uno sprazzo d’Italia con la forza vocale del Modugno di Meraviglioso o la poesia di Dalla nel Parco della luna, fino alle canzoni-denuncia La libertà di Gaber e Che colpa abbiamo noi dei Rokes (con l’amichevole partecipazione in video di Shel Shapiro). 

Dall’importanza del silenzio come messaggio di pace e di speranza espresso con movimenti di danza Butho della stessa Genta alla famosa affermazione di Steve Jobs rielaborata in musica e immagini (“Chi ha voglia di cambiare il mondo non può essere fermato”), tra simboli e poesia di gesto-parola-suono, tutto in questo spettacolo è occasione non solo per apprezzare un linguaggio artisticamente interattivo, ma per stimolare nelle nostre menti il coraggio di credere in un mondo migliore, in “una scala per il paradiso”.

di e con

Caterina Genta e Marco Schiavoni

testi e canzoni di 

Led Zeppelin, Dalla, Ramazzotti, Pink Floyd, Modugno, Buscaglione, Fossati, Battisti, Mogol, Lorca, Eno, Gaber, Jobs, Patti Smith

testi e musiche originali di 

Caterina Genta e Marco Schiavoni

con l’amichevole collaborazione di

Fabio Nardelli (Rock band Uniplux in video)

Davide Alivernini (arrangiamento e clarinetto di “Guarda che luna”)

e la partecipazione speciale di 

Shel Shapiro (in video)

e Alessandro Gassmann  (voice over)

costumi: Monica Guadagnini

disegno luci e assistenza tecnica: Valerio Sabino

Una produzione Balletto di Spoleto / Studio Zobit

Martedì 22 aprile – ore 21

Teatro Due

Vicolo dei Due Macelli 37, Roma

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