ROMA – Nick Dunne (Ben Affleck) e la moglie Amy (Rosamund Pike) sono al quinto anniversario di matrimonio, con alle spalle una storia d’amore meravigliosa messa a dura prova dalle difficoltà della vita. La crisi economica ha distrutto i loro successi e li ha resi disoccupati, la madre di lui è morta e sono stati costretti a trasferirsi da New York a una noiosa provincia del Missouri. Il motore delle loro vite, però, è sempre rimasto l’amore che provano l’uno per l’altra. Eppure, esattamente a cinque anni di distanza dalle loro nozze, Amy scompare improvvisamente. Nick chiede aiuto alla polizia, e in breve diventa il primo sospettato per l’omicidio della moglie. Del resto, la narrazione è intervallata da parentesi tratte dal diario di Amy, in cui scopriamo che la coppia, in apparenza unita e felice, non lo era poi così tanto, e le violenze domestiche non erano mancate. Nick, però, continua a dichiararsi innocente e il cadavere della moglie, in effetti, non si trova.
Qualcuno ha detto che la vita di ogni persona è come una partita a carte: il proprio destino si costruisce giocando su cose che si sanno, e soprattutto su segreti custoditi da altri. Se questo è vero, la ricetta per un buon thriller passa anche dal dorso di quelle carte coperte in grado di rivoltare ogni situazione quotidiana, per quanto tranquilla possa sembrare. “Cosa è accaduto veramente?”. A metà pellicola scopriamo che tutti i protagonisti, nessuno escluso, hanno giocato a carte coperte. Tanto basta per capire che L’amore bugiardo è costruito sul contrasto tra ciò che appare e ciò che è vero: lo spettatore si ritrova a mettere tutto in discussione, in un crescendo di tensione, generato dal progressivo svelarsi di particolari in ombra. A complicare le cose c’è poi la morsa dei media: televisione e social network intervengono sulla vicenda, modificandola e ridefinendola, talvolta con logiche manipolatorie.
Fincher, già regista di The social network, non risparmia una critica a questo tipo di società, senza cadere nel banale. Quello che conta davvero, in questo film, è la verosimiglianza. Un obiettivo centrato, nonostante una storia che a tratti può apparire surreale, con qualche nodo narrativo risolto con scappatoie forse un po’ troppo sbrigative. La sceneggiatura, tratta dall’omonimo libro di Gillian Flynn e curata dalla stessa autrice, funziona in maniera eccellente e mescola con grande efficacia gli ingredienti del dramma e del thriller. Non manca nemmeno una scena splatter, un po’ improvvisa ma perfettamente coerente con il mix che si crea tra le componenti emotive e quella visive della pellicola. Degna di nota la fotografia, pulita e ricca di dettagli: non c’è un’inquadratura fuori posto, e tutto sembra invitare lo spettatore a gustarsi ogni singolo elemento. Ma quel che più colpisce è la performance della protagonista femminile: se Ben Affleck non sfigura, è lo sguardo di Rosamund Pike a dare forma all’universo interiore di Amy lasciando intravedere sogni e incubi, rendendoli straordinariamente reali.
L’amore bugiardo
TITOLO ORIGINALE: Gone Girl
USCITA NELLE SALE: 18 dicembre 2014
GENERE: Drammatico, thriller
REGIA: David Fincher
SCENEGGIATURA: Gillian Flynn
ATTORI: Ben Affleck, Rosamund Pike, Missi Pyle, Neil Patrick Harris, Tyler Perry, Kim Dickens, Casey Wilson, Patrick Fugit, Scoot McNairy, Emily Ratajkowski, Boyd Holbrook, Lee Norris
FOTOGRAFIA: Jeff Cronenweth
MONTAGGIO: Kirk Baxter
MUSICHE: Trent Reznor, Atticus Ross
PRODUZIONE: New Regency Pictures, Pacific Standard
DISTRIBUZIONE: 20th Century Fox Italia
PAESE: USA
DURATA: 149 Min