Cinema. Fabrice Luchini presenta “La corte”

L’attore francese a Roma per presentare “La Corte”: il film di Christian Vincent premiato a Venezia 2015 per la migliore sceneggiatura, Coppa Volpi per il miglior attore protagonista a Fabrice Luchini

ROMA – Fabrice Luchini arriva in ritardo alla Casa del Cinema, dove la proiezione de “La corte” è appena finita. Si scusa con i giornalisti: “Lasciare Parigi, dove sto lavorando a teatro, non è stato facile … inoltre soffro d’insonnia e dopo un sonnifero, ingoiato a tarda ora, non ce l’ho fatta ad alzarmi presto”. 

Per l’interpretazione del giudice Michel Racine, nel film scritto e diretto da Christian Vincent, Fabrice Luchini ha vinto la Coppa Volpi quale miglior attore protagonista a Venezia 2015. Nei fatti un’interpretazione magnifica: Luchini è un grigio Presidente di Corte d’Assise, rigido con se stesso e con gli altri, temuto per le condanne esemplari. Il processo ha come imputato un padre accusato d’aver ucciso la figlioletta di sette mesi, una giuria di gente ora semplice, ora avvertita. Lo spettatore è chiamato a seguire le fasi molto realistiche della vicenda e la severa routine del giudice, che s’innamora tuttavia di una giurata …

Essendo un film ambientato in un’aula di tribunale, consequenziale che la stampa s’interessi all’opinione dell’attore sulla giustizia francese “Devo dire di non averne una precisa, ”- afferma Luchini – “Però, mentre in Francia le cose non vanno bene, alcune istituzioni continuano a funzionare, la giustizia è una di queste”.  A chi gli domanda quale sia il segreto di un’interpretazione così felice, risponde: “ Faccio questo mestiere da quarantacinque anni, se non fossi in grado di portare a casa una buona interpretazione sarebbe catastrofico, no?”. Sui tanti, forse troppi, film che la Francia gira: “ Non è che in giro ci siano 300 geni, 300 persone ispirate, 300 autori che hanno qualcosa di sensato e urgente …  tuttavia, il sistema funziona così, e deve andare avanti”. 

Poi inscena uno show che suscita le simpatie e gli applausi dei presenti: “ Ieri sera sono stato a cena con Nanni Moretti e sono riuscito a farlo ridere una, due volte. Mi invidia per l’aiuto che il nostro cinema riceve dallo Stato francese: ma un tempo il cinema italiano era uno dei più importanti al mondo … poi avete vissuto l’orrore televisivo da noi è successa la stessa cosa, solo che sono state prese delle misure di tutela.”. Quindi racconta in maniera paradossale il suo incontro con Moretti e la presentazione del film al Sacher, la sala del regista in Trastevere. “ Moretti, che in Francia ha un’aura straordinaria – precisa Fabrice Luchini – ha avuto parole di elogio per me ed io ho ricambiato la stima. Da lì, tramite produttori e amici comuni, la conclusione è stata la cena di ieri.  Durante tutto il tempo, però, ho pensato che forse lui non aveva alcun interesse a cenare con me: vestito come un professore di lettere degli anni Ottanta, pantaloni di velluto e camicia stropicciata, a parte i complimenti reciproci e un po’ ovvi, forse Nanni Moretti avrebbe preferito stare a casa sua.” Da grande trasformista, Fabrice Luchini ha dunque fatto della conferenza un nuovo spettacolo, vivo, caloroso. Distribuendo alla fine autografi e grandi strette di mano.

La corte – Trailer

 

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