Teatro Quirino. “D’Annunzio segreto”. Recensione

ROMA – Chi ha visitato il Vittoriale – caleidoscopica e lugubre casa-deposito sulla sponda bresciana del lago di Garda, che Gabriele D’Annunzio fece costruire e definì “una forma della sua mente” – non può che apprezzare, all’apertura del sipario del teatro Quirino, il tocco sapiente dello scenografo che, con pochi elementi, ha saputo ricostruire l’atmosfera decadente e pomposa di quel luogo.

Sul palcoscenico i colori sanguigni e autunnali che avvolgono gli ultimi anni della vita di un poeta, con pregi e umani difetti: gli presta volto, corpo e voce un bravo Edoardo Sylos Labini.

In quelle stanze da museo Gabriele D’Annunzio, alias Sylos Labini, si mostra ancora vivace, ironico, sprezzante, padrone delle sue amanti, che piega a suo godimento e lo stesso vorrebbe fare con Benito Mussolini. Ma quando parla a se stesso, come D’Annunzio scrisse del Vittoriale, “ogni rottame rude è qui incastonato come una gemma rara”. I ricordi sono tanto più fulgidi dopo il trapasso che trasforma gli esseri viventi in mito.  Così come accadde con l’unica donna che D’Annunzio abbia veramente amato, forse perché poté idealizzare e divinizzare: Eleonora Duse.

L’incontro dell’attrice con D’Annunzio, allora poco più che trentenne, e il loro tempestoso legame sentimentale e artistico durato dieci d’anni, contribuì in modo determinante alla fama del poeta. “D’Annunzio segreto” è la rievocazione, oltre il quotidiano, nella solitudine notturna dello scrittoio, dell’osmosi poetica di un vate e della sua musa. Lo spettatore rivede le prove teatrali della Città Morta, lo scandalo pubblico del romanzo “Il Fuoco”, l’amore, le gelosie, i tradimenti di due esseri davvero singolari. Il momento più straordinario e alto resta la recitazione “ freschissima e grondante” di Edoardo Sylos Labini della famosissima composizione “La pioggia nel Pineto”:

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove su i pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti

divini …

Teatro Quirino di Roma fino al 16 ottobre

RG Produzioni
EDOARDO SYLOS LABINI

D’ANNUNZIO SEGRETO

drammaturgia Angelo Crespi
con il patrocinio del Vittoriale degli italiani
PRIMA NAZIONALE
con Giorgia Sinicorni   Evita Ciri
Chiara Lutri   Paola Radaelli
e con Viola Pornaro nel ruolo di Eleonora Duse
scene e costumi 
Marta Crisolini Malatesta 
disegno luci Pietro Sperduti
musiche originali Antonello Aprea
maestro d’armi Renzo Musumeci Greco
assistente alla regia 
Eliseo Pantone
regia 
Francesco Sala

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