Film. “L’audizione”: ritratto dell’insicurezza. Da non mancare

Felice Laudadio, nel presentare “L’audizione”, lungometraggio dell’attrice e regista tedesca Ina Weisse, lo ha definito un film “bellissimo” e, vedendolo, non si può che dargli ragione. Si può anche osare la definizione di “capolavoro” pur se il tempo non ha ancora concesso la necessaria sedimentazione.

La storia, raccontata benissimo, tocca temi universali, poco indagati dal cinema, soprattutto se collocati nella quotidianità di una famiglia “illuminata” come se ne trovano. Il film fa riflettere sul nostro bisogno di eccellere per essere amati, sulla difficoltà di accettare i nostri limiti quasi che talento e successo siano una sorta di “rango” interiore, unica condizione per ritenersi “degni”. 

La storia è quella di Anna Bronsky (Nina Hoss), insegnante di violino in un liceo musicale a Berlino. È sposata con il liutaio francese Philippe Bronsky (Simon Abkarian) e con lui ha un figlio di 10 anni, Jonas (Serafin Mishiev), che studia musica nella scuola della madre. Anna Bronsky è una donna insicura, ossessionata dal raggiungimento di alti livelli artistici, condizione psichica che, probabilmente, contribuisce a una patologia che le impedisce di esibirsi in pubblico, per superare la quale si appoggia ad un amante. Un giorno Anna rimane affascinata dal talento di un candidato, Alexander Paraskevas(Ilja Monti) e fa di tutto per ammetterlo alla scuola e prepararlo agli esami. Presto l’alunno diventa la sua nuova fissazione, un modo con cui misurare se stessa, al punto che, per questa missione, trascura la sua famiglia e, nei confronti dell’allievo, la sua ansia di perfezione si fa tirannica e castrante … 

Sarà il finale, non prevedibile, a chiudere il cerchio suscitando nello spettatore riflessioni e domande: epilogo di un’opera che ci interroga sul senso della vita e su come l’arte, per quanto necessaria sia, non venga mai prima di essa. Ina Weisse, in conferenza stampa, ha raccontato di essersi ispirata alle proprie esperienze per costruire il film, avendo lei stessa per tredici anni studiato musica. Il linguaggio delle note diventa così metafora universale di un problema che esiste in qualsiasi ambiente competitivo, dove l’accettazione passa attraverso il raggiungimento di “livelli altissimi”. 

L’audizione, secondo lungometraggio di Ina Weisse (già presentato in anteprima mondiale al 44° Toronto International Film Festival, al festival di San Sebastian, dove l’attrice protagonista Nina Hoss ha vinto il premio per l’interpretazione e al Bif&st 2020), uscirà nelle sale italiane giovedì 5 maggio, distribuito da Pier Francesco Aiello per PFA Films ed Emme Cinematografica. 

Regia di Ina Weisse. Un film con Nina Hoss, Sophie Rois, Thorsten Merten, Simon Abkarian, Ruth Bickelhaupt. Genere Drammatico, – Germania, Francia, 2022, Uscita cinema giovedì 5 maggio 2022 distribuito da PFA Films.

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