ROMA – Altrove, laggiù: “Là bas” è il nome dato da familiari e amici al luogo dove finiscono i loro parenti immigrati africani. Europa, Italia, non importa dove, per loro quel luogo è semplicemente “lontano”.
E il “Là bas” di Yussouf, protagonista del film, è Castel Volturno, a 30 km da Napoli e a 500 dall’Africa. A Castelvolturno con circa ventimila africani, teatro della strage del 18 settembre 2008 – dove sei giovani immigrati persero la vita per la sola “colpa” di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato – il regista Guido Lombardi ha deciso di ambientare il suo primo film. La storia di “Là bas Educazione Criminale”, racconto sulla formazione alla malavita di un giovane immigrato, era già in gestazione quando avvenne la carneficina e fu ineludibile inserirla nella sceneggiatura.
Yussouf (Kader Alassane) arriva a Castel Volturno per raggiungere lo zio Moses (Moussa Mone), convinto che in Italia grazie a un buon lavoro possa realizzare il suo sogno e diventare artista. Ma la realtà non combacia con i sogni. Nella casa delle candele, così chiamata per via della discontinuità dell’elettricità, sono numerosi gli immigrati, da anni in Italia, che vi passano la notte. Di giorno la loro casa è la strada, dove vendono al semaforo fazzoletti; lo squallore e il degrado che regna intorno, come pure la sincerità degli affetti che lega la piccola comunità, non sono lontani dall’Africa appena lasciata.
L’incontro di Yussouf con lo zio Moses lo rende “avventuriero”, parola romantica per dire trafficante di cocaina, e non più semplice immigrato. Lo smarrimento dei primi giorni in Italia lascia spazio al cinismo e alla freddezza, grazie anche alle lezioni di vita criminale dello zio. Gli africani sono ospiti a Castel Volturno e la camorra è la padrona di casa. Lo scontro tra le due parti per il controllo del traffico dell’ “oro bianco” sarà il percorso, pagato a caro prezzo, di Yussouf che lo porterà a scegliere da che parte stare. Nella storia ci sono inoltre Suad (Esther Elisha), una giovane prostituta di cui Yussouf si invaghisce, Germaine (Billi Serigne Faye) il primo amico del protagonista in terra italiana e Idris (Alassane Doulougu) riferimento per tutta la comunità africana del posto. Ognuno, espressione di un modo di vivere la condizione di immigrato in Italia.
Il film è interpretato da attori non professionisti, ad eccezione di Esther Elisha, attrice italiana di origini del Benin. Tutti bravissimi, rendono drammaticità autentica al racconto. Efficace anche la scelta di girare il film nelle lingue di origine, inglese e francese, che proietta lo spettatore nel mondo del diverso.
L’opera di esordio di Lombardi, ben curata in tutti gli aspetti stilistici e tecnici, è uno sguardo dall’interno sulla dura condizione degli immigrati nel nostro Paese, per loro ancora quello della speranza. Il bivio semischiavitù e criminalità, si apre netto e la scelta non è sempre facile.
Joseph Ayimbora, ghanese, fu l’unico sopravvissuto della strage, detta anche di San Gennaro. Si finse morto e nonostante le numerose ferite riuscì a salvarsi. La sua testimonianza è stata decisiva per l’arresto dei colpevoli, condannati in primo grado all’ergastolo. Joseph Ayimbora è morto pochi giorni fa, diventando la vittima numero sette. “A tutte loro – racconta in conferenza stampa Guido Lombardi – è dedicato il film “Là bas Educazione Criminale”.
Il film, presentato alla 68esima Mostra del Cinema di Venezia, ha vinto il Leone del Futuro-Premio Opera Prima Luigi De Laurentis e il Premio del Pubblico Kino come Miglior Film. Il film nelle sale dal 9 marzo, con una distribuzione in 15 copie, è buona occasione per immergersi in una realtà che facciamo finta di non vedere, per superare i pregiudizi che ancora dividono il mondo dei bianchi da quello dei neri.
Là Bas Educazione Criminale
Scritto e diretto da Guido Lombardi
Una produzione Eskimo, Figli del Bronx e Minerva Pictures
Con Kader Alassane, Moussa Mone, Ester Elisha, Billi Serigne Faye, Alassane Doulougou, Fatima Traore e Salvatore Ruocco
Montaggio Annalisa Forgione, Beppe Leonetti
Fotografia Francesca Amitrano
Musiche Giordano Corapi