ROMA – “Berlinguer La grande ambizione”, racconta in conferenza stampa il regista Andrea Segre di averlo avuto in mente da prima, ma solo dopo aver letto il libro di Piero Luzzatti sugli ultimi giorni della vita del segretario del Partito Comunista, ha pensato di proporlo allo sceneggiatore Marco Pettenello e di provarci.
Una prova riuscita, che ha aperto il concorso ufficiale della 19ma festa di Roma e che è stata molto applaudita: tentativo nient’affatto facile che ha saputo sintetizzare in cinque precisi anni il clima di una stagione che ha cambiato il corso della storia italiana.
Il film racconta il periodo che va dal 1973 al 1978: dall’attentato di Sofia in Bulgaria – tenuto a lungo segreto e maturato nel risentimento verso il segretario del PCI per la presa di posizione contro l’intervento sovietico a Praga – fino alla morte di Aldo Moro, durante il quale veniva tentata la realizzazione di un accordo di governo tra le forze di ispirazione socialista con quelle cattolico-democratiche, il cosiddetto “Compromesso storico”.
La scelta di Berlinguer, maturata dopo il colpo di stato in Cile e la caduta del governo Alliende, legata alla visione di eurocomunismo, non riscontrò i favori di una vasta area di sinistra, frange della quale seguirono il miraggio della lotta armata.
Segre ha saputo elaborare una sintesi difficile e corretta di una cultura collettiva del tempo, in cui da una parte salivano i consensi per un cambiamento a sinistra del nostro paese e dall’altra la contestazione, minoritaria ma distruttiva perché occulta e violenta.
L’accenno alla insurrezionale manifestazione studentesca del 12 maggio 1977 a Roma, prodromo saliente di un clima che sarebbe sfociato nel rapimento di Aldo Moro, chiarisce e lascia aleggiare interrogativi, tuttora senza risposta, su fatti che hanno concorso a rendere impossibile “la grande ambizione” di Enrico Berlinguer, la collaborazione cioè tra forze popolari e democratiche per realizzare un necessario programma di riforme.
Con filmati d’epoca montati magistralmente e inframmezzati a scene di fiction, Segre racconta la politica e la società degli anni ‘70, la vita privata del segretario del partito comunista, la sua formazione e la sua famiglia, grazie anche alla straordinaria capacità interpretativa di Elio Germano, talento indiscusso del cinema italiano. Insieme a lui l’intero cast dà prova di abilità e affiatamento, bravissimi anche i truccatori che hanno reso somiglianti e individuabili i personaggi dell’epoca. Un film da vedere.
Berlinguer La grande ambizione
Regia Andrea Segre
Nel cast al fianco di Elio Germano, tra gli altri, Elena Radonicich, Paolo Pierobon, Roberto Citran, Andrea Pennacchi, Giorgio Tirabassi, Paolo Calabresi, Francesco Acquaroli, Fabrizia Sacchi.
Il film è una produzione Vivo film e Jolefilm con Rai Cinema, in coproduzione con Tarantula (Belgio) e Agitprop (Bulgaria) con le musiche originali di Iosonouncane e arriverà nelle sale il prossimo 31 ottobre distribuito da Lucky Red.