Cannes 71. In concorso “Leto” di Kirill Sebrenikov, ma il regista non è a Cannes

CANNES – Kirill Serebrennikov, regista di “LETO”, in italiano L’estate, non è potuto essere a Cannes perché agli arresti domiciliari in patria per problemi legati al fisco, alcuni affermano si tratti di un pretesto del governo per far tacere un dissidente scomodo.

Di là da queste vicende il suo film è un’opera gradevole ma non coinvolgente né rivoluzionaria, come non lo sono i suoi personaggi. A parte le personali vicende giudiziarie, la Palma d’oro potrebbe restare inarrivabile perché le emozioni che suscita sono prevedibili.

Racconta dei KINO, che sono stati nella Russia degli anni ’80 un gruppo rock – considerato alla stregua dei Beatles – capitanato da Victor Koj, uno dei più influenti e importanti gruppi rock degli anni ottanta. “Leto” s’ispira alla loro realtà per narrare di una generazione che non è riuscita ad attuare (ma quale generazione ci riesce?) la rivoluzione che sognava. È estate quando Viktor Coj – l’affascinante ma ancora sconosciuto leader dei Kino – incontra il maestro del rock underground di Leningrado, Mike, e la sua compagna Natasha. Mike, che vede il talento del ragazzo, lo prende sotto la sua protezione e si fa suo mentore, al punto da chiudere gli occhi sul fatto che sua moglie Natasha e Viktor siano attratti l’un l’altro.

Tutti i personaggi sono realmente esistiti. Colonna sonora delle loro (e in senso lato nostre) vicende umane sono Lou Reed, i Velvet Undergroud, i Doors, i BeatlesDavid Bowie, i T-Rex di Marc BolanBlondie di Debbie Harry. Un film musicale, in melodico bianco e nero, che nei fatti avrebbe potuto accompagnare la nostra storia quotidiana attraverso il ritmo, se non si fosse estenuato troppo, ovvero 126 minuti.

  • DATA USCITA: N.D.
  • GENERE: Biografico
  • ANNO: 2018
  • REGIA: Kirill Serebrennikov
  • ATTORI: Teo Yoo, Irina Starshenbaum, Roman Bilyk
  • PAESE: Russia
  • DURATA: 126 Min

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