Cannes 72. Netflix e la Croisette dei nativi digitali

Il 72mo Festival di Cannes si terrà dal 14 al 25 maggio 2019 e avrà come presidente di giuria il messicano Alejandro Gonzalez Iñarritu. Un suo conterraneo, Alfonso Cuaron, nel 2018 al Lido aveva vinto il Leone d’Oro con Roma, un film diffuso in streaming da Netflix. Nella notte degli Oscar 2019 il messicano Cuaron ha portato a casa ben tre statuette: per la miglior regia, film straniero e fotografia.

 “Roma” segna uno spartiacque nel circuito dei festival: è il primo premiato, sia a Venezia sia Los Angeles, di quella che potrebbe diventare una lunga serie di film vincenti da parte di una produzione distribuita online. Un nodo non facile da sciogliere sulla Croisette, che rischia di arrivare troppo tardi laddove altre manifestazioni cinematografiche si sono mostrate più coraggiose e lungimiranti. Sarà così anche per la giuria presieduta dall’anticonformista Alejandro Gonzalez Iñarritu? Di fatto la questione tra Netflix e il Festival di Cannes non è ancora giunta a una fine.

 Le polemiche iniziate all’indomani dell’edizione 2017 (Thierry Fremaux, delegato generale del festival ha dovuto far fronte a una battaglia scatenata dall’industria cinematografica francese, che non sopportava in concorso i film distribuiti nella rete, perché non rispettavano la regola dell’intervallo temporale dalla sala allo streaming) sono protagoniste di un braccio di ferro che continua, malgrado abbia avvantaggiato altri festival rivali. Si dice anche che una serie di film targati Netflix non saranno presentati a Cannes 72 perché ancora in lavorazione: si fa l’ esempio di The Irishman di Martin Scorsese; The Laudromat  di  Steven Soderbergh;  Uncut Gems dei fratelli Safdie; The King di David Michôd.

Il festival francese ha lanciato anche quest’anno l’iniziativa di “Tre giorni a Cannes” che rilascia un accredito di 72 ore ai giovani dai 18 ai 28 anni, cui unici requisiti sono l’età e l’attestazione per iscritto della passione per il cinema: nel 2018 sono stati in 1700 a beneficiarne e nel 2019 potrebbero essere di più. Un esercito di cinefili nativi digitali per i quali la diffusione proposta da Netflix diventerà routine.

Condividi sui social

Articoli correlati