RomaFilmFestival. Le tredici opere in concorso

ROMA – Il rosso di tappeti e rivestimenti ravviva il Parco della Musica, cuore della mostra del cinema,  in questo autunno di crisi.

La cultura, cibo dell’anima, forgia la qualità della nostra  vita, vale la pena spenderci tempo, scegliendo spazi a portata delle nostre tasche: i film per il pubblico vanno dai cinque ai trenta euro, i più cari non sempre sono i migliori, si paga per l’occasione mondana. Claudia Pandolfi è la madrina della settima edizione che il 9 novembre prende il via.  Si dice vesta Armani,  ispirato alla donna classica nel cinema.

Tredici le opere in concorso. Vediamole una ad una.

“Il canone del male”, thriller-horror del giapponese Takashi Mike. Un insegnante modello prende il controllo di una scuola risolvendo storie di molestie sessuali ed episodi di bullismo. Qualcosa però nei suoi metodi non quadra, l’uomo nasconde una pericolosa verità…

“Main dans la main”, commedia francese sull’ amore di Valerie Donzelli. Lui e lei sono due individui molto diversi, ma quando le loro strade si incrociano non possono più staccarsi, quasi  obbligati a duettare in un valzer infernale.

“Alì ha gli occhi azzurri” dell’italiano Claudio Giovannesi. Racconta di Nader, adolescente di origine egiziana, nato e cresciuto a Ostia, e del suo amico Stefano che concupisce sua sorella, mandando in crisi le certezze di Nader.

“Spose celesti dei mari della pianura” del russo Alexey Fedorchenko. Ventitré racconti sulle donne del popolo Mari, un viaggio in un mondo sconosciuto e misterioso.

“Il volto di un’altra” una commedia dell’italiano Pappi Corsicato, con i bellissimi Laura Chiatti e Alessandro Preziosi. Lei conduce un programma televisivo sulla chirurgia estetica, suo marito è il chirurgo plastico. Lei rimane sfigurata in un incidente stradale,  ciò detto la vita è imprevedibile…

“Marfa Girl” dello statunitense Larry Clark: ritratto della gioventù americana, condito di sesso, droga,rock and roll, arte, violenza e razzismo con un tocco da maestro.
“Mai morire” del messicano Enrique Rivero. Un film intimista, che racconta del ritorno di Chayo presso l’anziana madre, per prendersi cura di lei. Narrazione di una delle voci più vitali dell’America Latina.

“Ixjana” dei fratelli Skolimoski, polacchi. Narra di Marek, un giovane scrittore, che dubita di aver ucciso un amico e reprime il suo senso di colpa grazie ad appassionati incontri con una donna.

“E la chiamano estate” dell’italiano Paolo Franchi. Storia di una coppia di quarantenni che non ha mai avuto un rapporto fisico,  lui sfoga le sue pulsioni con prostitute, lei non vuole rinunciare a questa controversa storia d’amore.

“Un enfant de toi” commedia del francese Jacques Doillon. Storia di una bambina di sette anni che si interroga sui genitori divorziati e sull’arrivo di un nuovo bambino, come se lei non bastasse più…

“A glimpse inside the mind of Charles Swann III” dello statunitense Roman Coppola. Storia di una perdita amorosa  e del cammino di un uomo per rassegnarsi…

“Eterno ritorno: provini” dell’Ucraino Kira Muratova. Racconto di un uomo che ama due donne,  non sa cosa fare e va a chiedere consiglio a un’amica che abita lontano…

“The motel life” degli statunitensi Polsky. L’opera prima di due coraggiosi produttori, tratto dal romanzo di Willy Vautlin, cantante dei Richmond Fontaine. Il viaggio on the road di due fratelli…

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