Festival di Roma. John Hurt: “Sono attore senza metodo”. Video

ROMA – (nostro inviato) – E’ stato il giorno di John Hurt. Il celebre attore britannico si e’ confrontato oggi con il pubblico, durante il primo dei numerosi incontri del Festival Internazionale del Film di Roma.  Applausi fragorosi  quando ha fatto il suo ingresso sul palco della Sala Petrassi dell’Auditorium,  presentato da Mario Sesti come uno dei più grandi interpreti della  scuola inglese. Hurt e’ tra i caratteristi piu’ apprezzati e versatili, capace di adattarsi a ogni tipo di ruolo, protagonista di pellicole memorabili come Alien, The Elephant Man e 1984, tratto dall’omonimo romanzo di George Orwell.

L’evento si e’ aperto con una video-carrellata dei suoi principali successi.  Poi Hurt ha iniziato a raccontare di se: ”Tutto e’ partito dalla scuola. A 9 anni studiavo in un istituto di soli maschi e, visto che ero carino, fui scelto per interpretare la parte di una bambina. Fu allora che capii che recitare sarebbe stata la mia strada. I miei genitori non erano d’accordo: amavano il teatro, ma non riuscivano ad accettare il fatto che entrassi a farne parte. Dopo la guerra, del resto – ha sottolineato – contava avere rispettabilita’ e sicurezza, caratteristiche che non erano proprie del mestiere di attore. Anni dopo, in un wimpy bar, ho incontrato due ragazze australiane che studiavano flamenco. Erano spiriti liberi, spiantate. M’invitarono con loro. Così,   un po’ di formaggio, un po’ di vino, qualche sigaretta –  qualcuna di un certo tipo –  mi spinsero a inseguire il mio sogno, a tentare di entrare alla Royal Academy. Una volta fatta domanda, fui supportato anche dall’università”.

 

John Hurt ha proseguito sul filo dell’ironia, rievocando le trattorie italiane nella City anni Settanta, la Swinging London,  la Nouvelle Vague e l’amore per Michelangelo Antonioni. Si è abbandonato ai ricordi, alla nostalgia bonaria della freschezza giovanile destinata a non tornare piu’. A chi gli ha chiesto che metodo usasse per calarsi in una parte ha risposto ”Io non sono un attore che ha metodo, non sono un uomo del metodo”. Resta il fatto che,senza metodo, John Hurt e’ diventato,  un simbolo della ‘scuola britannica’. ”Credo che gli attori cinematografici inglesi – ha detto – siano enormemente migliorati negli ultimi anni. Prima non c’erano cosi’ tanti bravi attori nel cinema inglese. Forse perché il cinema era visto come un modo per guadagnare soldi facili e continuare a fare teatro. Ora per fortuna le cose sono cambiate. Il teatro non morira’ mai – ha concluso –  e spero che il mondo del cinema comprenda che il denaro non e’ l’unico aspetto di cui tener conto quando si realizza un film.” 

 

Hurt e’ presente al Festival con l’opera fuori concorso di Joon-Ho Bong Snowpiercer, presentata ieri sera.

 

Doctor Who John Hurt   – Video


Condividi sui social

Articoli correlati