Festival di Roma. “Lettera al Presidente”, concorso prospettive doc. Recensione. Clip

ROMA (nostro inviato) Una storia d’Italia parallela e ‘dal basso’ raccontata da una visuale assolutamente inedita: quella delle migliaia di lettere inviate nel tempo dai cittadini italiani ai loro Presidenti della Repubblica.

È la curiosa sinossi di “Lettera al Presidente“, il documentario di Marco Santarelli che ieri ha aperto la sezione Prospettive doc Italia al Festival Internazionale del Film di Roma (8 – 17 novembre). Dopo la proiezione in sala Petrassi alle 17.30 c’è stato un incontro con il regista. Il doc è una produzione Madeleine e Istituto Luce Cinecittà con Rai Cinema.

Bel documentario, verso cui la platea ha mosso un battimani fragoroso. Marco Santarelli racconta storie di uomini e donne che, dal dopoguerra a oggi, si sono rivolti al Presidente della Repubblica con la speranza di risolvere un problema o realizzare un sogno. Il film è la traversata  dell’immaginario collettivo di un Paese che, uscito dal disastro della seconda guerra mondiale, è irretito dalla sirena del boom economico. Un paese niente affatto diverso dall’ attuale: speranze, preoccupazioni, sogni, progetti sono uguali. Il desiderio di un lavoro prima di tutto.

Attento narratore di storie collettive, nonché emergente del cinema documentario italiano, Santarelli mette grande passione civile in questo rapporto che racconta cosa lega gli italiani al cosiddetto “potere”,  portando alla luce voci sepolte dal tempo, la cui urgenza risuona oggi, incredibilmente, attualissima.

Lettera al Presidente – clip

 


     

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