Festival di Roma 9. Marc’Aurelio a Tomas Milian, senza “h”

 

ROMA (nostro inviato) –  Tomas Milian, ottant’anni e passa,  bastone con pomello d’argento,  all’Auditorium della Musica ha ricevuto il Marc’Aurelio Acting Award.  Lui dice:” questa è la mia grande resurrezione”. E pensa in futuro  a un nuovo “Monnezza”.

Tomas Milian, alias Sergio Marazzi detto er Monnezza, insolito ladro nemico della violenza, ha raccontato al pubblico dell’Auditorium la sua vita  :”Quando ho deciso di lasciare Cuba  (dove è nato) per entrare nel mondo del cinema venivo da una famiglia alto borghese. Avevo tanti soldi ma ero infelice, un ribelle contro quella stessa società da cui provenivo”.  Poi chiarisce:”Ero un piccolo fascista senza valori, uno stronzo. Mio padre, un generale, si suicidò davanti a me, con un colpo di pistola al cuore quando io avevo solo dodici anni. E io mi sono vergognato di non sentire per questo fatto nessun dolore, ma al contrario una liberazione. Come capita a un paese che si libera del proprio dittatore. Fui scioccato, ma non piansi. Andai  da mia zia , un’intellettuale  che  mi mandò a Miami per studiare l’inglese, mi ritrovai dopo un certo tempo a New York a fare le prove all’Actor Studio dove passai i due esami per entrare nella scuola. Così cambio la mia esistenza”. 

Tomas Milian  – notate il suo nome latino e non inglese – dichiara amore per la nostra capitale, l’attore di origine cubana confessa:” Roma è la città che mi ha restituito tutto quello che gli ho dato”. 

 

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